Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 8 Aprile 2020

Della Settimana Santa

Parola del giorno
Isaìa 50,4-9a; Salmo 68,8-10.21b-22.31.33-34; Vangelo di Matteo 26,14-25

Salmo 68,8-10.21-22.31.33-34

O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.
Oppure: Nella tua fedeltà soccorrimi, Signore.

8 Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
9
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
10
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

21 Mi sento venir meno.
Mi aspettavo compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
22
Mi hanno messo veleno nel cibo
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.

31 Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.
33
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
34
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

Vangelo di Matteo 26,14-25

In quel tempo, 14 uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti 15 e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?» E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. 16 Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
17
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?» 18 Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». 19 I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
20
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. 21 Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 22 Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?» 23 Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. 24 Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!» 25 Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?» Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Il prezzo

Riuscire a far sì che l’uomo ponesse un prezzo alle cose è stato uno dei successi più indiscussi del lavoro di Satana, il successo che gli ha procurato il piacere più viscerale e acuto.
Per l’umanità, imparare a considerare Dio come un nemico e il denaro come un dio è stato il passo indispensabile per iniziare a dare un prezzo a tutto e a ogni cosa, l’inizio dell’autodistruzione. Ora hanno un prezzo la terra, il cibo, le persone, il lavoro, il tempo, l’acqua, le relazioni matrimoniali, la malattia, la salute. È stato dato un prezzo alle foreste, alle mandrie di animali selvatici, ai ghiacciai, ai fiumi, agli oceani, alla vita dell’uomo, alla vita della donna, alla vita dei bambini, ai ricchi e ai poveri, a Dio.
Tutto costa e, se tutto costa, su tutto qualcuno ci guadagna: ci hanno guadagnato perfino su Gesù, perfino alla persona di Gesù è stato dato un prezzo, trenta denari, il prezzo per comprare un asino. Istigare l’umanità a mettere un prezzo alle cose è stato il modo più potente per cancellare Dio dalla vita, ma soprattutto per sostituirsi a Dio, perdendo per sempre la meraviglia, lo stupore, la grazia, la gratitudine, la gratuità, il sorriso. I popoli hanno iniziato a perdere il sorriso del vivere nell’esatta misura in cui è iniziato e cresciuto il processo di etichettatura del prezzo per ogni cosa.