Secondo Gesù essere un fariseo, al di là della connotazione storica e religiosa, è un modo di essere interiore, un orientamento mentale ben definito che lui stesso si premura di definire, perché molto pericoloso per la vita.
Il fariseo è colui che investiga sulle persone, su Dio e sulla vita, ma in realtà non conosce cosa sia l’onestà intellettuale e ha deciso di non modificare la sequenza mentale dei propri pregiudizi nemmeno davanti all’evidenza; perciò investiga ma non cerca, bussa ma non desidera che gli sia aperto, non desidera insomma scoprire la realtà. Esamina, ma non coglie, guarda ma non vede, è curioso, ma non per amore. Gesù dice: voi mi cercherete, in greco zetèsete. Letteralmente il verbo zetèo significa “investigo, esamino, indago; chiedo”.
Il fariseo è colui che vive e muore nella presunzione e nell’arrogante sicurezza di saper vedere, pur rimanendo cieco davanti alla realtà. Il pregiudizio è l’assoluto orientamento della sua mente, Gesù dice: Morirete nel vostro peccato.
È colui che segue la legge e difende la morale ma non riesce a percepire la divinità di Gesù; critica il prossimo, si schiera con la giustizia e la verità, ma non riesce a percepire la divinità di Gesù; accusa i suoi simili per condannare e combattere il male, ma non riesce a percepire la divinità di Gesù, Gesù dice: Se non credete che Io Sono morirete nei vostri peccati.
Il fariseo è colui che si sente padrone del mondo e non riconosce le braccia di Dio come il luogo della pace e dell’abbandono. Vive l’esperienza terrena in una prospettiva religiosa, ma dedicato completamente alla competizione e alla gestione del potere, senza sguardo e fede nella vita senza fine nel cielo di Dio, Gesù dice: Dove vado io, voi non potete venire.
È colui che vive la terra e l’esperienza terrena come un’occasione succulenta per depredare il prossimo, in nome del potere, del successo, della gloria umana. Il suo sguardo è sempre rivolto al basso, in sfida totale con tutto e tutti in nome dei suoi interessi e vantaggi personali, protetto dalle leggi che lui stesso ha compilato, immerso nel pregiudizio, Gesù dice: Voi siete di quaggiù, io sono di lassù, letteralmente: voi dalle cose in basso siete, io dalle cose in alto sono.
È colui che, pur essendo creato da Dio, ha rinnegato la sua provenienza divina, e ritiene il mondo, la famiglia, gli interessi, i successi e i legami, i progetti terreni come la sua stessa fonte generativa da cui assorbire energia e di cui avere il pieno e totale controllo. È in perenne guerra con la profezia, con la novità dello spirito, in rivolta totale con le prospettive e le visioni che non siano dettate e consolidate dal sistema. Non riconosce in Gesù e nella sua Parola nemmeno lontanamente la sua provenienza divina e il suo amore per noi, Gesù dice: Voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo, letteralmente: Voi siete da questo mondo, io non sono da questo mondo.
Gesù ci mette in guardia dal pericoloso orientamento mentale che è all’origine della struttura psichica ed emotiva della persona più pericolosa al mondo per la vita: il fariseo.