Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 31 Marzo 2020

5a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Numeri 21,4-9; Salmo 101,2-3.16-21; Vangelo di Giovanni 8,21-30

Salmo 101,2-3.16-21

Signore, ascolta la mia preghiera.

2 Signore, ascolta la mia preghiera,
a te giunga il mio grido di aiuto.
3 Non nascondermi il tuo volto
nel giorno in cui sono nell’angoscia.
Tendi verso di me l’orecchio,
quando t’invoco, presto, rispondimi!

16 Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
17 quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
18 Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.

19 Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
20 «Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
21 per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte».

Vangelo di Giovanni 8,21-30

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 21 «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». 22 Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?»
23
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 24 Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
25
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?» Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. 26 Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». 27 Non capirono che egli parlava loro del Padre.
28
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. 29 Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». 30 A queste sue parole, molti credettero in lui.

Farisei

Secondo Gesù essere un fariseo, al di là della connotazione storica e religiosa, è un modo di essere interiore, un orientamento mentale ben definito che lui stesso si premura di definire, perché molto pericoloso per la vita.
Il fariseo è colui che investiga sulle persone, su Dio e sulla vita, ma in realtà non conosce cosa sia l’onestà intellettuale e ha deciso di non modificare la sequenza mentale dei propri pregiudizi nemmeno davanti all’evidenza; perciò investiga ma non cerca, bussa ma non desidera che gli sia aperto, non desidera insomma scoprire la realtà. Esamina, ma non coglie, guarda ma non vede, è curioso, ma non per amore. Gesù dice: voi mi cercherete, in greco zetèsete. Letteralmente il verbo zetèo significa “investigo, esamino, indago; chiedo”.
Il fariseo è colui che vive e muore nella presunzione e nell’arrogante sicurezza di saper vedere, pur rimanendo cieco davanti alla realtà. Il pregiudizio è l’assoluto orientamento della sua mente, Gesù dice: Morirete nel vostro peccato.
È colui che segue la legge e difende la morale ma non riesce a percepire la divinità di Gesù; critica il prossimo, si schiera con la giustizia e la verità, ma non riesce a percepire la divinità di Gesù; accusa i suoi simili per condannare e combattere il male, ma non riesce a percepire la divinità di Gesù, Gesù dice: Se non credete che Io Sono morirete nei vostri peccati.
Il fariseo è colui che si sente padrone del mondo e non riconosce le braccia di Dio come il luogo della pace e dell’abbandono. Vive l’esperienza terrena in una prospettiva religiosa, ma dedicato completamente alla competizione e alla gestione del potere, senza sguardo e fede nella vita senza fine nel cielo di Dio, Gesù dice: Dove vado io, voi non potete venire.
È colui che vive la terra e l’esperienza terrena come un’occasione succulenta per depredare il prossimo, in nome del potere, del successo, della gloria umana. Il suo sguardo è sempre rivolto al basso, in sfida totale con tutto e tutti in nome dei suoi interessi e vantaggi personali, protetto dalle leggi che lui stesso ha compilato, immerso nel pregiudizio, Gesù dice: Voi siete di quaggiù, io sono di lassù, letteralmente: voi dalle cose in basso siete, io dalle cose in alto sono.
È colui che, pur essendo creato da Dio, ha rinnegato la sua provenienza divina, e ritiene il mondo, la famiglia, gli interessi, i successi e i legami, i progetti terreni come la sua stessa fonte generativa da cui assorbire energia e di cui avere il pieno e totale controllo. È in perenne guerra con la profezia, con la novità dello spirito, in rivolta totale con le prospettive e le visioni che non siano dettate e consolidate dal sistema. Non riconosce in Gesù e nella sua Parola nemmeno lontanamente la sua provenienza divina e il suo amore per noi, Gesù dice: Voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo, letteralmente: Voi siete da questo mondo, io non sono da questo mondo.
Gesù ci mette in guardia dal pericoloso orientamento mentale che è all’origine della struttura psichica ed emotiva della persona più pericolosa al mondo per la vita: il fariseo.