Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 27 Marzo 2020

4a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Sapienza 2,1a.12-22; Salmo 33,17-21.23; Vangelo di Giovanni 7,1-2.10.25-30

Salmo 33,17-21.23

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.

17 Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
18
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

19 Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
20
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.

21 Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
23
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.

Vangelo di Giovanni 7,1-2.10.25-30

In quel tempo, 1 Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 2 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. 10 Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.25 Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26 Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27 Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
28 Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29 Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
30 Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Uccidere

Nel vangelo di Giovanni il termine Giudei si riferisce ai dirigenti del popolo ebraico. Sono proprio costoro che cercano letteralmente di uccidere Gesù: il verbo greco usato è apoktèino – formato da apò, “via da, lontano”, e ktèino, “uccido” – con il significato di “uccido, condanno a morte, distruggo, elimino, finisco”.
I dirigenti del popolo cercano di eliminare, di finire, di condannare a morte, di uccidere Gesù, ma non per questioni religiose: non è mai una questione religiosa, ma la religione si è sempre dimostrata un ottimo mantello per coprire, sotto l’autorevolezza della santità della giustizia divina, ogni forma di sopruso e ingiustizia, secondo gli interessi dei potenti. Cercano di uccidere Gesù perché Gesù sta togliendo loro la preda, il popolo.
Gesù ispira il popolo a ritrovare una nuova coscienza, una nuova identità, sta risvegliando la gente a un nuovo e inaudito rapporto con Dio, sta scaldando i cuori con le procedure del perdono, della condivisione, sta illuminando le menti con la forza della conoscenza, guidando gli uomini alla vera intelligenza della scrittura e della sua Parola. Gesù sta trasformando le pecore, le prede, in uomini, in figli di Dio liberi e amanti. In questo modo i predatori rischiano di non avere più prede, di non avere più carne da macello, risorse umane per i loro interessi. I dirigenti del popolo cercano di eliminare violentemente Gesù perché Gesù ha la forza spirituale di trasformare le prede in uomini liberi e di strapparli dalle fauci dei predatori.
È stato così, e sarà sempre così. Gesù non possiede eserciti per difendersi, non su questa terra, ma la fede e l’amore di coloro che credono in lui. Quando la fede e l’amore dei credenti in Gesù, il Figlio di Dio, entreranno nel cuore della storia e delle scelte di ogni giorno, come una marea inarrestabile, allora saranno i dirigenti dei popoli, i predatori ad aver paura e a non saper più cosa fare, e finiranno per essere dimenticati come foglie secche al vento.