Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 16 Marzo 2020

3a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Secondo Libro dei Re 5,1-15a; Salmo 41,2-3; 42,3-4; Vangelo di Luca 4,24-30

Salmo 41,2-3; 42,3-4

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

2 Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
3 L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

42,3 Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

4 Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Vangelo di Luca 4,24-30

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret: 24 «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25 Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
28
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Campo di tutti

Le rocce, la pietra, i sassi non assorbono acqua eppure, quando piove, piove anche su di loro. La pioggia, quando scende, non scende differenziata a seconda della possibile ricettività del terreno. La pioggia cade sulla roccia impermeabile e, se non viene accolta, non si arresta, non desiste e non va perduta: l’acqua scivola via, va oltre, di pietra in pietra, di luogo in luogo fino a che trova il terreno accogliente e disponibile e lì dona vita e novità, forza ed energia.
Così è per la Parola di Gesù, che egli dona a tutti i suoi figli nel tempo e nella storia, come la pioggia che, senza differenza, cade e irriga ogni dove e sempre. Il vangelo, più che un testo di spiritualità a fondamento di sistemi religiosi e rituali, è il libro delle istruzioni per l’uso, per vivere nel cuore e nella mente in unità con Dio, nella pace e nel benessere con gli uomini e il creato. Le parole di Gesù sono vere e proprie procedure di comportamento, istruzioni sul funzionamento della vita umana e di ogni vita, esse rivelano i principi e le leggi dominanti a cui tutto obbedisce e da cui tutto dipende. Il vangelo viene così offerto all’uomo come una pioggia generosa e vitalizzante per dargli la possibilità di imparare a costruire il mondo e la vita in modo armonioso e vitale.
Inizialmente il Padre celeste ha scelto, ha pazientemente e delicatamente predisposto le orecchie e i cuori di una generazione umana a questa pioggia meravigliosa: da qualcuno si deve pur iniziare. Ma nel momento in cui le orecchie degli uomini prescelti si rivelano impermeabili e non disponibili ad accogliere la pioggia del vangelo per la loro evoluzione, anzi, dal momento in cui questi popoli trasformano la pioggia per tutti in pioggia privata, arrogandosi il diritto di prelazione, la Parola di Vita a tempo opportuno scivola via. Scivola via dai templi e dai palazzi, dai libri e dalle biblioteche, dalle chiese e dai mantelli, dalle istituzioni e dai riti millenari e semplicemente se ne va e scende altrove, oltre il terreno privato di qualcuno, oltre le bandiere, le insegne, i recinti. Di terreno in terreno, di popolo in popolo scivola via fino a trovare la strada, sì, la strada, il terreno di tutti. La strada è il terreno di Gesù, è il terreno dove Gesù ha incontrato i popoli, il campo dove lui ha seminato i suoi semi di vita. I popoli della strada sono i nuovi popoli del vangelo. Da un pozzo, in un campo privato, non puoi fermarti a bere, qualcuno potrebbe chiederti: Che fai lì? Via di lì! Ma se la fonte è sulla strada, ti puoi fermare quando vuoi e come vuoi, senza insegne, senza appartenenze, senza biglietto, di giorno e di notte.
Orecchie aperte e disponibili, menti intelligenti e percettive, cuori appassionati e vogliosi del bene e del bello, della pace e del benessere vero per portare tutto il frutto possibile. Così è stato, così è, così sarà, finché la pioggia cadrà.