Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 8 Marzo 2020

2a di Quaresima – Anno A

Parola del giorno
Gènesi 12,1-4a; Salmo 32,4-5.18-20.22; Seconda Lettera a Timòteo 1,8b-10; Vangelo di Matteo 17,1-9

Donaci o Signore il tuo amore

Salmo 32,4-5.18-20.22

Donaci, o Signore, il tuo amore: in te crediamo.

4 Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
5 Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

18 Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi confida nel suo amore,
19 per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

20 L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
22 Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come in te noi confidiamo.

Testo tradotto dall’ebraico

Vangelo di Matteo 17,1-9

In quel tempo, 1 Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3 Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
4
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». 5 Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
6
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8 Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
9
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Finalmente

Pietro, Giacomo e Giovanni davanti a Gesù trasfigurato non sanno più che cosa fare e nemmeno cosa dire. Finalmente! C’è qualcosa di estremamente luminoso e trasfigurante in questo. Fino a che l’uomo sa cosa fare, sa cosa dire, e pensa di avere il controllo della situazione, è un disastro. È proprio quando l’uomo smette di cercare di fare in modo che le cose accadano, che le cose accadono. È proprio quando, davanti alla luce di Gesù, ti arrendi e ti arrendi a tutto quello che l’universo e l’amore vogliono da te, che la vita si muove nella bellezza e nella luce. Calcolare, forzare, determinare, controllare rende vano il progetto di Dio in noi e per il mondo e produce tutti i conflitti che ben conosciamo. Mettersi a combattere in nome di Dio per controllare, determinare, forzare, calcolare è il modo più sicuro per trovarci inevitabilmente a combattere contro Dio.
Davanti a Gesù trasfigurato, in mezzo a tutta quella luce e splendore, Pietro, Giacomo e Giovanni finalmente non sanno cosa dire, infatti dicono sciocchezze e non sanno più cosa fare, si sentono inermi, ridicoli, finalmente, finalmente! La metànoia inizia qui, inizia così.
Davanti allo splendore silenzioso e invisibile di Gesù nell’Eucaristia, finalmente non si sa più cosa fare e cosa dire, e in quel silenzio amante e intimo si smette di forzare, si smette di cercare di fare in modo che le cose accadano, si smette di sapere, si smette di calcolare, di combattere, di provocare. Finalmente.