Pietro, Giacomo e Giovanni davanti a Gesù trasfigurato non sanno più che cosa fare e nemmeno cosa dire. Finalmente! C’è qualcosa di estremamente luminoso e trasfigurante in questo. Fino a che l’uomo sa cosa fare, sa cosa dire, e pensa di avere il controllo della situazione, è un disastro. È proprio quando l’uomo smette di cercare di fare in modo che le cose accadano, che le cose accadono. È proprio quando, davanti alla luce di Gesù, ti arrendi e ti arrendi a tutto quello che l’universo e l’amore vogliono da te, che la vita si muove nella bellezza e nella luce. Calcolare, forzare, determinare, controllare rende vano il progetto di Dio in noi e per il mondo e produce tutti i conflitti che ben conosciamo. Mettersi a combattere in nome di Dio per controllare, determinare, forzare, calcolare è il modo più sicuro per trovarci inevitabilmente a combattere contro Dio.
Davanti a Gesù trasfigurato, in mezzo a tutta quella luce e splendore, Pietro, Giacomo e Giovanni finalmente non sanno cosa dire, infatti dicono sciocchezze e non sanno più cosa fare, si sentono inermi, ridicoli, finalmente, finalmente! La metànoia inizia qui, inizia così.
Davanti allo splendore silenzioso e invisibile di Gesù nell’Eucaristia, finalmente non si sa più cosa fare e cosa dire, e in quel silenzio amante e intimo si smette di forzare, si smette di cercare di fare in modo che le cose accadano, si smette di sapere, si smette di calcolare, di combattere, di provocare. Finalmente.