Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 25 Febbraio 2020

7a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera di Giacomo 4,1-10; Salmo 54,7-11a.23; Vangelo di Marco 9,30-37

Salmo 54,7-11.23

Affida al Signore il tuo peso ed egli ti sosterrà.
Oppure: Chi spera nel Signore non resta deluso.

7 Chi mi darà ali come di colomba
per volare e trovare riposo?
8
Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.

9 In fretta raggiungerei un riparo
dalla furia del vento, dalla bufera.

10 Disperdili, Signore, confondi le loro lingue.
Ho visto nella città violenza e discordia:
11
giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura.

23 Affida al Signore il tuo peso
ed egli ti sosterrà,
mai permetterà che il giusto vacilli.

Vangelo di Marco 9,30-37

In quel tempo, Gesù, e i suoi discepoli 30 attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
33 Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?» 34 Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35 Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37 «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Chiesa

La chiesa di Gesù non doveva servire ad allontanare l’uomo da Dio con il volto della prepotenza, della fredda e distaccata arroganza legalista, senza compassione. Non doveva servire da tana e nascondiglio agli avidi dominatori di questo mondo, che, teatranti fantocci in mano al demonio, usano l’ignoranza e la paura della gente per estirpare dai popoli la conoscenza, la coscienza, la dignità, i sogni di pace e di amore, il benessere, la felicità. La chiesa di Gesù non doveva essere trasformata in un trono acuminato di potere e ambizione, di sete di dominio e avidità, attraverso il quale i lupi rapaci del potere cercano di arrampicarsi da tutte le parti, per avere il dominio sugli uomini e sulle loro coscienze. La chiesa di Gesù, nel desiderio di Gesù, era la casa senza porte piena di luce, a servizio pieno e totale dell’umanità, umile serva dell’uomo, per risvegliarlo dal sonno letargico dell’inganno satanico e guidarlo a un nuovo e meraviglioso rapporto con Dio, con se stesso e con la natura. La chiesa di Gesù non conosce il potere, nessuna forma di potere umano, se non il potere dell’accoglienza dell’amore, della cura, della protezione dei piccoli, di quei piccoli dell’umanità che sono il prodotto di scarto proprio della macchina schiacciatutto in mano al potere e ai lupi rapaci dell’umanità. La chiesa di Gesù ha il compito di salvare i piccoli della terra dalle fauci dei poteri forti non solo con la carità, ma soprattutto con la prevenzione che si opera nella conoscenza, nel superamento dell’inganno satanico, nello scioglimento dalle dipendenze sociali, economiche e politiche. La chiesa di Gesù ha il compito di liberare l’uomo dalla sua schiavitù, non di addormentarlo ancora di più con la paura per consegnarlo anestetizzato tra le unghie di coloro che pensano solo al proprio vantaggio e interesse. La chiesa di Gesù, se non è schierata completamente, assiduamente, totalmente con i piccoli della terra e della storia, è già schierata con i grandi della terra e della storia, e dunque non è schierata con Dio ma con il suo Nemico.