Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 13 Febbraio 2020

5a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Primo libro dei Re 11,4-13; Salmo 105,3-4.35-37.40; Vangelo di Marco 7,24-30

Salmo 105,3-4.35-37.40

Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

3 Beati coloro che osservano il diritto
e agiscono con giustizia in ogni tempo.
4
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo,
visitami con la tua salvezza.

I nostri padri 35 si mescolarono con le genti
e impararono ad agire come loro.
36
Servirono i loro idoli
e questi furono per loro un tranello.

37 Immolarono i loro figli
e le loro figlie ai falsi dèi.
40
L’ira del Signore si accese contro il suo popolo
ed egli ebbe in orrore la sua eredità.

Vangelo di Marco 7,24-30

In quel tempo, Gesù 24 andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
25
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. 26 Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. 27 Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 28 Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». 29 Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
30
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Buongustaia

La donna, la cui figliola è posseduta da uno spirito impuro, è straniera, è un’estranea, di certo però è una buongustaia eccezionale. Gesù cerca di stare nascosto, ma la buongustaia ha buon naso, lo scova subito e va da lui immediatamente. La donna non conosce la sua lingua ma ha un palato finissimo e sa esattamente di quale parola cibarsi e supplica affinché questa Parola di Vita proferisca un solo suono, perché un solo suono è salvezza certa. La donna non ha appoggi, non ha conoscenze, non ha tradizioni religiose alle spalle, non appartiene nemmeno al popolo di Dio, ma è una buongustaia come poche e si pone alla tavola del Maestro Gesù con umiltà, tenacia, acume, arguzia invincibile, con decisione assoluta.
Dio ama i buongustai, stravede per loro, per loro cambia anche le regole del gioco.
In mezzo a tavole umane che nella storia a turno vengono imbandite di ogni finta verità, di pericolosa persuasione, di inganno, ignoranza, ideologia – tutti cibi questi velenosi e ipoenergetici per l’uomo – i buongustai riconoscono con il naso dell’intelligenza dello spirito che solamente alla tavola del Maestro Gesù, alla mensa del vangelo, l’umanità può alimentarsi del cibo perfettamente dedicato al metabolismo spirituale ed esistenziale dell’uomo.
La buongustaia salva se stessa e salva sua figlia; i figli della storia della salvezza, invece, invitati da millenni alla tavola della luce e della vita, se ne vanno casa a pancia vuota.