Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 11 Febbraio 2020

5a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Primo libro dei Re 8,22-23.27-30; Salmo 83,3-5.10-11; Vangelo di Marco 7,1-13

Salmo 83,3-5.10-11

Quanto sono amabili, Signore, le tue dimore!

3 L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

4 Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
 dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.

5 Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
10 Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.

11 Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

Vangelo di Marco 7,1-13

In quel tempo, 1 si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate 3 - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4 e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?»
6
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. 8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
9
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. 11 Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, 12 non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. 13 Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Labbra e cuore

Nella stessa persona le labbra e il cuore possono essere molto, molto distanti, sideralmente distanti, così distanti da essere addirittura scollegati tra loro.
Le labbra possono onorare Dio mentre il cuore può onorare realtà opposte a Dio. Ma non è possibile il contrario. Se il cuore onora e ama Dio veramente, è impossibile che le labbra non portino onore a Dio con amore e umiltà.
È possibile anche rendere culto a Dio con ogni solennità e variegata ritualità e nello stesso posto e nello stesso tempo distribuire come divini degli insegnamenti e dei precetti del tutto e unicamente frutto della mente umana, generati dalle convinzioni e dalle convenzioni umane. È possibile trascurare ogni indicazione divina proprio nell’atto di impegnarsi con ogni forza e fanatismo a osservare le tradizioni degli uomini. È possibile.
È possibile che impostori e ladri si improvvisino pastori del gregge e, nell’istante stesso in cui depredano furiosamente il gregge e lo azzannano al collo, proclamino a gran voce, con le loro labbra sordide di sangue e di furia omicida, che il loro interesse è sempre l’interesse del gregge. È Possibile.
È possibile riunificare il cuore all’amore, al perdono, al distacco dalle cose, alla gratitudine, alla gratuità. È possibile.