Giacomo (in ebraico, “colui che segue Dio”) e Giovanni (in ebraico, “Dio è grazia, benevolenza”), giovani dal carattere impetuoso – verranno definiti da Gesù “i figli del tuono” – vivevano con il padre Zebedeo e la madre Salomè a Betzaida, sulla riva del lago di Genezaret, detto anche mare di Galilea. Avevano una piccola industria di pesca. Data l’abbondanza dei pesci nel lago, l’azienda-impresa prosperava molto bene a tal punto che si poteva permettere, assieme ai servi, anche alcuni dipendenti-garzoni e barche di loro proprietà, con cui pescavano tramite reti dette “tramagli”, migliori e più costose di quelle usate dai pescatori poveri. L’azienda Zebedeo&figli, come riferisce Luca, era in “società” con la ditta di Pietro e Andrea.
I figli di Zebedeo potevano disporre anche di molto tempo libero, infatti si sa che Giovanni l’evangelista andava al Giordano intere stagioni per ascoltare la predicazione dell’Immergitore Giovanni e per vivere con lui come suo discepolo.
Più tardi i due fratelli fanno altrettanto per seguire Gesù come pure la loro madre Salomè, lasciando solo il padre Zebedeo e i servi a gestire l’azienda di pesca.
La nuova “ditta” della chiesa non nasce perciò da zero, non nasce dal nulla, nasce da un’azienda di famiglia, azienda di pescatori, da una struttura semplice e funzionante, che simbolicamente compie già il lavoro che la chiesa dovrà svolgere per sempre: pescare, pescare uomini a Dio, per la sua rete d’amore, la migliore rete della vita, la migliore rete per l’eternità. Gesù ci ha lasciato la chiesa come l’azienda di famiglia dell’umanità con l’incarico spirituale più importante e determinante della storia: l’incarico di liberare gli uomini dall’ignoranza, dalla schiavitù dei poteri umani, e di ispirare l’amore, il perdono, la pace, per una vita senza fine.