Gli uomini si gettavano su di Lui per toccarlo, letteralmente, continuavano a buttarsi addosso a Lui per cucirsi assieme, annodarsi e aderirgli. Si tratta dei due verbi greci epipìpto, “cado sopra, cado addosso, assalto, mi getto con tutto me stesso vorticosamente sopra” – a sua volta composto dalla preposizione epì, “su, sopra” e dal verbo pìpto, “cado, mi getto” – e àpto, qui in forma media, “mi unisco, cucio assieme, lego, annodo; mi attacco, tocco, aderisco, afferro, unisco insieme”. Gli uomini percepiscono che salute, pace, felicità, benessere, gioia, affetti, realizzazione, amore, proprio tutto dipende dal grado di unione o dal grado di separazione che si ha con Lui.
I demoni cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!»: i verbi sono prospìpto, “cado a terra” e kràzo, “grido”. I diavoli sono quelli che conoscono meglio Gesù, hanno una perfetta consapevolezza della sua origine ed essenza. Il verbo prospìpto “vengo a cadere in, mi lascio cadere verso, corro incontro a, mi prostro a, mi butto supplichevole a” è formato da pros, “in, su” unito a pìpto, “cado, mi getto”. Il verbo kràzo è un verbo onomatopeico. È un gracidare, un gracchiare, più che un grido è uno stridulo, uno stridore, è come un gridare qualcosa mezzi sbattuti dall’emozione forte di quello che si sta dicendo, a tal punto che le parole si annodano in gola. È un grido strozzato anche per l’importanza delle parole che sono nella bocca.
Uomini e demoni davanti a Gesù si gettano ai suoi piedi. È comunque tutto e sempre un gettarsi da parte di tutti in direzione di Gesù. Gli uomini si gettano addosso a Gesù per cucirsi a lui, per aderire a lui, per ricevere la sua forza e la sua divina armonia sanante; gli spiriti maligni si gettano per terra ai suoi piedi, sono costretti a fare l’atto di adorazione e a gridare chi è Colui che hanno davanti. La loro è un’adorazione paradossale, è un’adorazione al contrario, ma non possono tacere la potenza e la realtà di Colui che hanno di fronte. Urlano la loro disperata, gutturale adorazione al rovescio perché anche i demoni sentono che separati da Lui non c’è nulla che abbia senso di essere e di esistere, sentono l’agghiacciante abisso della separazione da Lui, ma sanno, sanno che per sempre non potranno più, mai più cercare di unirsi a Lui.