Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 21 Gennaio 2020

2a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Primo libro di Samuèle 16,1-13a; Salmo 88,20-22.27-28; Vangelo di Marco 2,23-28

Salmo 88,20-22.27-28

Ho trovato Davide, mio servo.

20 Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo:
«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo.

21 Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
22
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

27 Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
28
Io farò di lui il mio primogenito,
il più alto fra i re della terra».

Vangelo di Marco 2,23-28

In quel tempo, 23 di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24 I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?» 25 Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26 Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!»
27
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28 Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

La prima parola

Ciò che noi comunemente definiamo i comandamenti nel testo biblico sono indicati con il termine le parole, in ebraico devarim, parola-realizzazione, procedura-indicazione per fare. Si tratta delle Tavole della Testimonianza o dell’Alleanza e si trovano in Esodo 20 e in Deuteronomio 5. In realtà la prima parola, la prima indicazione, la prima procedura di Dio offerta all’uomo, in ordine di tempo e di gerarchia, si trova anteriormente a Esodo, in Genesi 2,2-3: E compì Dio nel giorno settimo la sua opera che aveva fatto e cessò nel giorno settimo da ogni sua opera che aveva fatto. E benedì Dio il giorno settimo e lo consacrò perché esso cessò da ogni opera che egli creando aveva fatto. Il settimo giorno della creazione Dio ha donato la procedura del riposo e, a differenza di tutte le altre procedure, che donerà in seguito all’umanità, questa non solo ha detto di osservarla, ma lui stesso l’ha realizzata, riposandosi dopo i giorni della creazione. La prima procedura perché la vita dell’uomo sia nella pienezza, nel benessere, nell’armonia, la prima procedura di felicità, la prima insomma delle procedure divine è appunto questo verbo messo in atto da Dio: shavat-cessò-si riposò.
La procedura dello shabbat-sabato dice: dividi la tua vita in un periodo di sette giorni; in sei parti di questo periodo, come nei giorni della creazione biblica, lavora, semina, raccogli, opera, costruisci, pensa, progetta; nella settima parte di questo periodo, come nella creazione biblica, riposa, usa il riposo per scioglierti dai doveri, dall’ansia di prestazione, dal delirio di onnipotenza, usa il riposo per ringraziare il tuo Dio assieme ai tuoi fratelli di fede, usa il riposo per alimentare i tuoi affetti, per scrostarti dalle preoccupazioni e dagli attaccamenti e fai festa, loda e ringrazia, celebra con gioia e benedici. Usa il riposo per stare in salute e in armonia con il tutto e con l’uno.
Prendere questa procedura e toglierle peso fino a dimenticarla completamente, cancellarla dalla storia e dalla cultura, sostituendola con interessi economici e ideologie alla moda, è la stupidità dell’imprudente ignoranza. Prendere questa procedura e trasformarla in un precetto, in un obbligo sterile, avulso da ogni sano realismo, suddiviso in centinaia di prescrizioni e tradizioni che rendono la vita un’estenuante fanatica tensione, è stupidità dell’impudente arroganza. Le procedure sono fatte e date a servizio dell’uomo e non l’uomo è fatto e dato a servizio, anzi a schiavitù, delle procedure.