Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 19 Gennaio 2020

2a del tempo Ordinario – Anno A

Parola del giorno
Isaìa 49,3.5-6; Salmo 39,2.4ab.7-10; Prima lettera ai Corìnzi 1,1-3; Vangelo di Giovanni 1,29-34

Salmo 39,2.4b.7-10

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

2 Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
4 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

7 Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
8 Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
9 di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

10 Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Vangelo di Giovanni 1,29-34

In quel tempo, 29 Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30 Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31 Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
32
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34 E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Ecco l’Agnello

Giovanni l’Immergitore indica in Gesù l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. L’Agnello di Dio che:
- può rimettere il peccato del mondo, l’errore di bersaglio compiuto da tutta l’umanità;
- libera l’umanità dal male e dal peccato, e lo fa da Agnello indifeso, mite e amante non da giudice e carnefice;
- scioglie il cuore dell’uomo dalla colpa assunta nello sbagliare continuamente mira rispetto ai bersagli che contano realmente nella vita;
- sdebita il cuore da ogni debito contratto per l’enormità del danno, provocato in ogni errore di mira;
- si muove e si muoverà in ogni direzione e frangente della storia sempre come Agnello di Dio, sempre senza violenza, in totale amore, nella mitezza e nell’umiltà del cuore.

Giovanni l’Immergitore è consapevole che Gesù ha il potere di salvare il mondo e liberare l’uomo da ogni male, malattia, infermità, morte e schiavitù per condurlo alla pace, ma è consapevole anche che Gesù compirà il suo mandato in un modo del tutto inatteso e imprevisto. Gesù il Nazareno, il Messia e il Salvatore del mondo, per compiere la volontà del Padre userà sempre e solo le armi dell’Agnello: amore, compassione, misericordia, mitezza e dolcezza. Giovanni l’Immergitore è consapevole che quel Dio, Agnello di Dio, potrebbe salvarlo dalla prigione e dalla decapitazione in un istante, ma non lo farà, non si metterà a combattere con forza e violenza contro il potere e l’ingiustizia. L’Agnello provvederà anche a lui, certo, ma non nel modo che la mente e la paura si aspettano. Giovanni Immergitore è il primo uomo a credere in Gesù ed è il primo a sperimentare la sua infinita potenza liberatoria, ma è anche il primo a sperimentare l’assoluta divina imprevedibilità dei passi e delle “armi” dell’Agnello che in questo caso non lo liberano affatto dalle catene della prigionia e dalla decapitazione.
Solo l’Agnello sa che la testa di Giovanni sul collo di Giovanni permette la vita terrena e la manifestazione del più grande tra i nati di donna e permette l’annuncio del precursore; nello stesso tempo, solo l’Agnello sa che la testa di Giovanni sul vassoio di Erodiade manifesta la gloria di Dio e permette la seminagione dei primi semi del regno di Dio.