Ti sono perdonati. In greco non è scritto “perdonare” ma “rimettere”. Il verbo afìemi indica il rimettere il debito, azzerarlo, cancellarlo. È lo stesso verbo del Padre nostro. Il perdono di Dio non è solo un atto di compassione, ma è una rigenerazione pneumopsicosomatica. Il perdono di Dio è un atto di ripristino, è un essere ricondotti alla Sorgente.
I peccati. In realtà amartìa in greco non significa “peccato” ma “errore”, più precisamente “sbaglio di mira”. Amartìa è sbagliare mira, non nel senso di non riuscire a colpire il centro di un bersaglio per un errore di mira, ma nel senso di un errore fondamentale nella scelta del bersaglio. Per Gesù il peccato è un errore, uno sbaglio di mira interiore, un errore profondo e spirituale nello scegliere l’obiettivo della nostra mira e della nostra attenzione, una deviazione nella scelta intellettuale ed emotiva del bersaglio. Il peccatore è colui che fa un errore nella scelta dell’obiettivo.
Il perdono di Dio è capace di sciogliere e cancellare il debito, ogni debito personale e collettivo che l’uomo matura nei confronti dell’amore e della bellezza, della grazia e dell’armonia, in azioni dove è completamente sbagliato e mortale, disarmonico ed erroneo il bersaglio della sua mira.