Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 7 Gennaio 2020

Parola del giorno
Prima Lettera di Giovanni 3,22-4,6; Salmo 2,7-8.10-11; Vangelo di Matteo 4,12-17.23-25

Salmo 2,7-8.10-11

Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli.

7 Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
8
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane».

10 E ora siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
11
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.

Vangelo di Matteo 4,12-17.23-25

In quel tempo, 12 quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13 lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: 15 «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! 16 Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». 17 Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
23
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
24
La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25 Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Guarire tutto

Gesù guarisce ogni sorta di malattie e di infermità, letteralmente tutte le malattie e tutte le infermità. Il termine greco nòsos, “infermità, malattia”, è anche traducibile con “male, danno”; Gesù guarisce tutto il male e tutti i malati perché conosce come nessun altro la vera origine del male e della malattia.
Conducevano a lui tutti i malati. Il testo evangelico dona luce straordinaria sull’origine della malattia, e lo fa proprio attraverso il termine “ammalato”, ècho kakòs in greco. Il verbo ècho è il verbo del possedere, del tenere stretto in mano, tenere saldo, di conseguenza anche del trattenere attraverso il pensiero, del ritenere, considerare; l’avverbio kakòs, a esso unito, significa letteralmente “malamente, miseramente, con torto, con malizia, in modo nocivo, pericoloso, dannoso, malvagio, perverso”. Si potrebbe quindi tradurre la parola “malati”, echòntes kakòs, con “coloro che trattengono malamente col pensiero”, “coloro che trattengono con malizia, in modo malo”.
È incalcolabile fonte di conoscenza questo trattenere malamente, e ancor più questo trattenere malamente col pensiero.
La malattia, le disarmonie dell’uomo derivano dalla sua capacità di trattenere malamente, in modo consapevole o meno, presso di sé gli eventi della vita e dall’incapacità di liberarsi del male, che spesso non si riconosce come male da dentro di sé. Trattenere pensieri di rabbia è trattenere malamente dentro se stessi, trattenere pensieri di gelosia è trattenere malamente dentro, trattenere desideri di vendetta è trattenere malamente dentro di sé. Trattenere la tensione della competizione è trattenere malamente dentro di sé. Trattenere dentro parole di giudizio e di condanna per se stessi e per gli altri è trattenere malamente dentro di sé. Trattenere ira furibonda, fastidio acuto, insoddisfazione intima, delusione severa è trattenere malamente dentro di sé. Trattenere malamente dentro di sé è un modo perfetto per trattenere il male dentro di sé.
C’è un solo modo al mondo per liberare la mente, il cuore, l’anima e il corpo da questo pericoloso avvelenamento tossico del trattenere il male in ogni sua forma. C’è un solo modo per non trattenere il male dentro di sé e non è farlo esplodere nella violenza o nella rabbia, ma scioglierlo nel perdono. Il perdono da chiedere in ginocchio a Dio per ogni mancanza di amore lasciando andare per sempre i nostri errori e perdono da offrire ai propri simili per le mancanze di amore subite e sofferte, lasciando andare per sempre il male che ci hanno fatto. Il perdono libera dal possesso del male, scioglie dal trattenere il male dentro e conduce alla guarigione. Non esiste disarmonia e sofferenza che non origini da un atteggiamento di non perdono, e non esiste disarmonia e sofferenza che non possa trovare guarigione nell’atteggiamento del perdono. Il perdono scioglie gli acidi velenosi e tossici del trattenere malamente dentro di sé. Perdono è lasciare andare con amore e gratitudine ciò che in realtà la vita, il nemico, l’evento ci ha già tolto. Perdonare è sciogliere gli attaccamenti che non vorremmo fossero stati attaccati e colpiti.
Gesù tutti guarisce e tutto guarisce perché, conoscendo l’origine delle disarmonie umane prima e meglio di ogni altro, nel perdono e nella compassione indica la via che libera il cuore dal possedere e dal trattenere malamente dentro di sé.