Viene nel mondo la luce vera, la sola vera luce che senza inganno e interesse può illuminare da dentro ogni uomo, ogni singolo uomo. Lui è entrato nel mondo, in quel mondo che è stato fatto per mezzo di Lui, eppure il mondo non lo ha riconosciuto, e tuttora non lo conosce, non sa nemmeno chi sia e cosa annunci veramente la sua Parola. Lui è venuto tra i suoi, è nato in mezzo a coloro che Egli stesso ha creato a sua immagine e somiglianza, in mezzo a coloro che Lui stesso ha tessuto fibra per fibra, cellula per cellula, atomo per atomo, respiro per respiro, eppure i suoi, quelli fatti della sua pasta divina, non l’hanno accolto. Ma perché? Perché per noi uomini è così difficile accogliere Gesù? Certamente perché siamo ingannati, superbi, arroganti. Certamente perché siamo ignoranti, vanitosi, instupiditi. Certamente perché siamo deboli, pigri, ottenebrati. Certamente.
Ma non può essere che non ci lasciamo illuminare dall’unica luce vera che può illuminare ogni singolo uomo solo perché siamo terribilmente ingannati da Satana, non può essere. C’è dell’altro, c’è un altro motivo.
Il motivo è la grazia. Gesù ci riporta alla grazia dei figli di Dio. Grazia intesa non solo come stato di purezza dell’anima, ma come bellezza graziosa dell’amore, come armonia graziosa, delicatezza, dolcezza. Gesù ci fa conoscere la grazia e la pace dei movimenti dell’amore. Ecco, noi da quando ci siamo allontanati da Dio non sopportiamo più la grazia dell’amore, la grazia dei movimenti dello Spirito. Ci vergogniamo della grazia, della bellezza, della dolcezza dell’amore. Nell’inganno satanico non solo tutto si è oscurato, ma anche e soprattutto si è reso più duro, più grezzo, aspro, frettoloso. Tutto per funzionare in questo mondo deve essere freddo, distaccato, calcolato, dentro la legge o fuori dalla legge, competitivo, combattivo, vincente, sfrontato, scortese, sfacciato, perfino brutale, pericoloso, ostile. Durezza per educare, inflessibilità per correggere, tono gutturale per comunicare, severità per insegnare, intolleranza per far crescere, brutalità per imporsi, maldicenza per divertire, calunnia per giustiziare, terrore per persuadere, orrore per emozionare, dispetto per stimolare, la goffaggine del grottesco per attirare, violenza per sovvertire. In tutto e in ogni cosa si sono persi la grazia, l’eleganza, la nobiltà, la dignità, il fascino che vengono dall’amore.
Mosè ha portato la legge in nome di Dio e in qualche modo è stato accolto, ma Gesù ci ha aperto all’universo della grazia e della verità e non siamo riusciti, non siamo riusciti a non vergognarci di lui. Ci vergogniamo di Gesù perché Gesù è la grazia indicibile dell’amore e noi siamo così indeboliti che ci vergogniamo dell’amore. Di nulla ci vergogniamo come di amare e di vivere il movimento aggraziato e potente, vero e luminoso dell’amore.
Abbiamo bandito l’amore da ovunque e siamo diventati violenti ovunque.