Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 5 Gennaio 2020

2a dopo Natale

Parola del giorno
Siràcide 24,1-2.8-12; Salmo 147,12-15.19-20; Lettera agli Efesìni 1,3-6.15-18; Vangelo di Giovanni 1,1-18

Salmo 147,12-15.19-20

Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

12 Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
13
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

14 Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
15
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

19 Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
20
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Vangelo di Giovanni 1, 1-18

1 In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2
Egli era, in principio, presso Dio:
3
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
6
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
7
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
9
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
12
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
15
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
16
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
17
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

La grazia

Viene nel mondo la luce vera, la sola vera luce che senza inganno e interesse può illuminare da dentro ogni uomo, ogni singolo uomo. Lui è entrato nel mondo, in quel mondo che è stato fatto per mezzo di Lui, eppure il mondo non lo ha riconosciuto, e tuttora non lo conosce, non sa nemmeno chi sia e cosa annunci veramente la sua Parola. Lui è venuto tra i suoi, è nato in mezzo a coloro che Egli stesso ha creato a sua immagine e somiglianza, in mezzo a coloro che Lui stesso ha tessuto fibra per fibra, cellula per cellula, atomo per atomo, respiro per respiro, eppure i suoi, quelli fatti della sua pasta divina, non l’hanno accolto. Ma perché? Perché per noi uomini è così difficile accogliere Gesù? Certamente perché siamo ingannati, superbi, arroganti. Certamente perché siamo ignoranti, vanitosi, instupiditi. Certamente perché siamo deboli, pigri, ottenebrati. Certamente.
Ma non può essere che non ci lasciamo illuminare dall’unica luce vera che può illuminare ogni singolo uomo solo perché siamo terribilmente ingannati da Satana, non può essere. C’è dell’altro, c’è un altro motivo.
Il motivo è la grazia. Gesù ci riporta alla grazia dei figli di Dio. Grazia intesa non solo come stato di purezza dell’anima, ma come bellezza graziosa dell’amore, come armonia graziosa, delicatezza, dolcezza. Gesù ci fa conoscere la grazia e la pace dei movimenti dell’amore. Ecco, noi da quando ci siamo allontanati da Dio non sopportiamo più la grazia dell’amore, la grazia dei movimenti dello Spirito. Ci vergogniamo della grazia, della bellezza, della dolcezza dell’amore. Nell’inganno satanico non solo tutto si è oscurato, ma anche e soprattutto si è reso più duro, più grezzo, aspro, frettoloso. Tutto per funzionare in questo mondo deve essere freddo, distaccato, calcolato, dentro la legge o fuori dalla legge, competitivo, combattivo, vincente, sfrontato, scortese, sfacciato, perfino brutale, pericoloso, ostile. Durezza per educare, inflessibilità per correggere, tono gutturale per comunicare, severità per insegnare, intolleranza per far crescere, brutalità per imporsi, maldicenza per divertire, calunnia per giustiziare, terrore per persuadere, orrore per emozionare, dispetto per stimolare, la goffaggine del grottesco per attirare, violenza per sovvertire. In tutto e in ogni cosa si sono persi la grazia, l’eleganza, la nobiltà, la dignità, il fascino che vengono dall’amore. 
Mosè ha portato la legge in nome di Dio e in qualche modo è stato accolto, ma Gesù ci ha aperto all’universo della grazia e della verità e non siamo riusciti, non siamo riusciti a non vergognarci di lui. Ci vergogniamo di Gesù perché Gesù è la grazia indicibile dell’amore e noi siamo così indeboliti che ci vergogniamo dell’amore. Di nulla ci vergogniamo come di amare e di vivere il movimento aggraziato e potente, vero e luminoso dell’amore.
Abbiamo bandito l’amore da ovunque e siamo diventati violenti ovunque.