Il dialogo interiore di Maria non è fatto di elaborazioni mentali, di richieste, di calcoli e previsioni di sviluppi, non è costruito da opinioni e interpretazioni, percorsi psichici dediti al giudizio, alla costruzione di convinzioni sulle altrui o proprie convinzioni. Maria vive e medita, medita e vive.
La pace, la passione, la forza interiore, l’intima bellezza e purezza di Maria sono determinate dal suo dialogo interiore, dalla capacità di accogliere in sé gli eventi della vita non attraverso il processo dei pensieri, ma attraverso l’esperienza della meditazione.
Il testo evangelico dice: Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. Meditandole, letteralmente “comparandole”, traduzione del verbo greco symbàllo. Non si tratta qui solo dell’usuale traduzione di symbàllo che è “considero, penso, confronto, rifletto, medito, convengo”. Il verbo indica in realtà un’azione opposta rispetto al pensare, divisare umano. Symbàllein è scambiare un accordo in nome dell’unità, è stringere un rapporto d’amicizia, riunire, mettere d’accordo uno con l’altro, gettare insieme, mettere insieme. È il verbo dell’accordo, della collaborazione, del comporre, dell’incontrarsi, del radunare.
Che differenza c’è tra pensare e meditare?
Pensare divide, meditare unisce. Attraverso il pensare gli eventi della vita vengono separati, interpretati, giudicati, analizzati, passati al setaccio degli interessi e dei vantaggi. Pensare deriva da un processo mentale analitico, associativo, separatore, dove non è mai possibile una visione completa, comparativa, olistica della realtà.
Attraverso il meditare, gli eventi della vita vengono uniti, accettati anche se non compresi, guardati in modo comparativo nella loro complessità e vastità, raccolti in sé con gratitudine e umiltà, scoprendone i fulcri di raccordo per l’unione e la pace. Meditare deriva da un processo spirituale di amore comparativo, percettivo, proteso all’unità, dove non è mai possibile una visione protesa a separare, a giudicare, al conflitto e alla distruzione.
Si può pensare per una vita intera senza amore, fede e gratitudine, ma non si può meditare un solo secondo senza amore, fede e gratitudine. Pensare è diabolico, separa. Meditare è di Maria, unisce nell’amore.