Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 30 Dicembre 2019

6° giorno fra l’ottava di Natale

Parola del giorno
Prima Lettera di Giovanni 2,12-17; Salmo 95,7-10; Vangelo di Luca 2,36-40

Salmo 95,7-10

Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Oppure: Lode, a te, Signore, re di eterna gloria.

7 Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
8
date al Signore la gloria del suo nome.

Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
9
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.

10 Dite tra le genti: «Il Signore regna!»
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Vangelo di Luca 2,36-40

Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. 36 C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37 era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38 Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.39 Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40 Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Anna

Uno dei nomi più belli e rivelatori di Gesù è Immanuel, letteralmente con noi è Dio. Immanuel si collega splendidamente con le parole di Giovanni quando all’inizio del suo vangelo annuncia Gesù come il Logos di Dio che venne ad abitare in mezzo a noi. Anche se alla sua nascita Gesù non ha trovato una grande ospitalità da parte degli uomini, ha comunque scelto di incarnarsi tra noi, di piantare la sua tenda in mezzo alla nostra storia: Dio ha posto la sua tenda in mezzo a noi, si è accampato tra di noi.
Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser, la profetessa di ottantaquattro anni, che vive praticamente da sempre nel tempio per servire Dio notte e giorno con digiuni e preghiere, sopraggiunge proprio in quel momento, il momento in cui Gesù arriva al tempio in braccio alla Madre Maria. Anna si mette a lodare Dio e parla a tutti del bambino come lo conoscesse da sempre. Spiega cose sconosciute, nel volto di quel bimbo indica il volto compiuto di ogni profezia e attesa. Spiega e rivela che in quel bambino Dio si è fatto carne, ha piantato la sua tenda, si è accampato qui, tra noi, su questa terra, tra le pieghe del cuore e della storia umana.
Anna, questa bellissima nonna profetessa, prende in braccio Gesù e mostra al mondo colui che si è accampato per sempre tra noi. Forse è solo una piacevole coincidenza, ma il nome Anna, che generalmente si fa derivare dal sostantivo ebraico chen, “grazia, benevolenza”, è più estesamente una traslazione dal verbo ebraico channàh, “accamparsi presso, piegarsi, inclinare”, perciò Anna significa letteralmente Colei che si accampa. Colei che si accampa, che pone la sua tenda ai piedi di Dio, è colei che accoglie e indica al mondo Colui che per salvare e rinnovare l’umanità si accampa, pone la sua tenda tra noi.