Facciamo parte di un immenso e straordinario disegno di Dio che, secondo la sua volontà, è tutto e in ogni istante proteso al totale benessere e alla felicità degli uomini ed è, al tempo stesso, sempre e completamente aperto e rispettoso della libertà della loro risposta. Essere nel disegno di Dio ed essere nella volontà di Dio non è la stessa cosa.
Gabriele, l’arcangelo che afferma di sé: Io sono Gabriele che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio, è parte del disegno di Dio e fa parte della volontà del Padre. La risposta dubbiosa e quasi irrispettosa di Zaccaria è parte del disegno di Dio, che prevede il rispetto assoluto di ogni libera risposta dell’uomo, ma non è parte della volontà di Dio che mai e poi mai potrebbe desiderare per l’uomo una risposta così incerta e dubbiosa a un annuncio divino così incredibile e per la salvezza di tutto il cosmo. Il diventare sordomuto di Zaccaria non è una vendetta di Dio, non è una punizione, è una disarmonia che segnala nell’uomo la dicotomia, la divisione tra il disegno divino e la volontà divina. Zaccaria, nel tipo di risposta, fa certamente parte del disegno divino, che prevede la libera risposta dell’uomo, ma non fa parte della volontà di Dio. L’armonia e la pace nell’uomo accadono quando l’uomo riesce con amore a far parte del disegno di Dio e a farlo secondo la volontà di Dio.
Gestire in modo armonioso e giusto le risorse della terra, per il benessere di tutti gli uomini, è volontà di Dio, ma entra a far parte del disegno divino, per l’incredibile libertà donata all’uomo, anche la risposta disarmonica e scorretta dell’uomo che inquina l’aria e l’acqua.
Gesù, il Figlio amatissimo, ucciso e massacrato nella croce, entra a far parte del disegno del Padre, ma non della sua volontà. Allo stesso modo, la malattia dell’uomo entra a far parte del disegno del Padre ma mai e poi mai è frutto della sua amorosa volontà. Così è anche per la morte. La morte fa parte dell’immenso disegno divino, della libera risposta dell’uomo, ma mai, assolutamente mai, fa parte della volontà, del volere e del desiderio divino. La Parola di Dio su questo è chiarissima e inequivocabile. In Sapienza 1,12-15 è scritto: Non ricercate con ansia la morte nell’inganno (con l’errore) della vostra vita, e non attraete la distruzione nelle opere delle vostre mani. Perché Dio non ha creato la morte e non si compiace per la rovina dei viventi. Perché egli ha creato tutte le cose verso l’essere; e le origini del mondo furono sane-salve e non vi era in esse alcun veleno di distruzione, né vi era regno di inferno sopra la terra. La giustizia infatti è immortale (traduzione letterale dal testo greco). E ancora il libro della Sapienza (2,24) dice: Per invidia del Diavolo la morte è entrata nel mondo (traduzione letterale dal testo greco).