Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 18 Dicembre 2019

Feria di Avvento

Parola del giorno
Geremìa 23,5-8; Salmo 71,1-2.12-13.18-19; Vangelo di Matteo 1,18-24

Salmo 71,1-2.12-13.18-19

Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace.

1 O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
2 egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

12 Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
13 Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

18 Benedetto il Signore, Dio d’Israele:
egli solo compie meraviglie.
19 E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra.
Amen, amen.

Vangelo di Matteo 1,18-24

18 Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
20
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21 ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 23 “Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele”, che significa “Dio con noi”. 24 Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Maria

Maria, Miriam, è nome semitico ed egiziano, ma prima ancora accadico. In egiziano si trovano le forme mrjt, mry, “amata” e in semitico martu, “ragazza, principessa”, dall’accadico amarum, “vedere, osservare, esaminare, provvedere, giudicare”. L’egiziano mry affiancato dalla parola iam, che indica “Dio”, porta all’etimologia egiziana di Miriam, “amata da Dio”. Ma le interpretazioni di questo nome sono numerosissime, si pensi per esempio a san Girolamo che lo fece derivare dalle parole ebraiche mar, “goccia” e yam, “mare”, in latino stilla maris, “goccia del mare”, che poi è stato trascritto come “stella del mare”, una delle invocazioni alla Madonna. Si fa risalire questo nome anche a un altro vocabolo ebraico, marom, cioè “altezza”, oppure a morech, “maestra, signora”. Secondo gli ebrei Miriam deriva da mar-iam, che viene a sua volta da Marat aiam, “Signora delle acque del mare”, così si chiamava la sorella di Mosè, che intonò il cantico per il passaggio del mar Rosso, mar dei Giunchi in ebraico.
Maria, la Grande Madre, la Madre del Signore Gesù, è la Signora delle acque del mare, la Signora che ci fa passare illesi in mezzo alle acque del male, la Signora che intona il cantico nuovo del Magnificat. La Signora che adagia dolcemente il popolo nel mare della misericordia di Dio, il mare della conoscenza, il mare dell’amore. È la Signora del mare che accompagna le genti a immergersi con decisione e nella festa nel cuore di Gesù, l’Emmanuele, il Dio con noi. Maria, la Signora delle acque, ha fretta di vederci immersi nell’eternità del Padre, del Figlio, del Santo Paraclito.