Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 14 Dicembre 2019

2a settimana di Avvento

Parola del giorno
Siràcide 48,1-4.9-11; Salmo 79,2a.2c.3b-3c.15-16.18-19; Vangelo di Matteo 17,10-13

Salmo 79,2a.2c.3bc.15-16.18-19

Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.

2 Tu, pastore d’Israele, ascolta.
Seduto sui cherubini, risplendi.
3 Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

 15 Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
16 proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

 18 Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
19 Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Vangelo di Matteo 17,10-13

Mentre scendevano dal monte, 10 i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?»
11 Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. 12 Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
13 Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Elia

Nella bibbia è scritto che uno dei segni della presenza del Messia sarà la venuta di Elia come precursore. Gesù chiarisce che Elia è già venuto, non Elia il profeta in persona, ma colui che rappresenta Elia come anima e simbolo della profezia. Giovanni l’Immergitore è il profeta di cui la bibbia parla, è l’ultimo dei profeti, l’ultima voce che Dio manderà sulla terra per ristabilire ogni cosa, per predisporre l’umanità alla venuta del Messia Gesù.
Gli scribi, i grandi esperti della bibbia, da secoli ripetevano che prima della venuta del Messia sarebbe giunto al popolo Elia il profeta, e lungo tutta la storia erano lì con gli occhi sgranati e le menti in acuta attenzione a cogliere la venuta di Elia, il profeta che avrebbe segnato inequivocabilmente la venuta del Messia. Gli occhi degli studiosi biblici erano spalancati, le loro menti in trepida attesa. Elia viene, ma non arriva Elia reincarnato, bensì Giovanni l’Immergitore, la voce vestita di pelle di cammello che grida nel deserto.
Elia viene, la profezia si fa presente con il più grande dei suoi profeti e nessuno se ne accorge; scribi e sacerdoti del tempio, re e governatori fanno di lui quello che vogliono, semplicemente gli tagliano la testa. E se non hanno riconosciuto il precursore del Messia, come potranno accorgersi del Messia stesso? Infatti Gesù precisa che anche il Figlio dell’uomo subirà lo stesso trattamento violento.
Ma perché, perché sempre violenza per ciò che è nuovo, che è diverso?
La violenza manifesta nel modo più acuto la non intelligenza, il mancato minimo utilizzo delle capacità intellettuali.
La paura della mente di doversi aprire all’intelligenza del nuovo, del migliore è la fonte stessa della sua ignoranza e stupidità.