Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 29 Novembre 2019

34a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Danièle 7,2-14; Salmo: Danièle 3,75a.76a.77a-78a.79a.80a.81; Vangelo di Luca 21,29-33

Salmo: Daniele 3,75.76.77-78.79.80.81

A lui la lode e la gloria nei secoli.

75 Benedite, monti e colline, il Signore.
76 Benedite, creature tutte
che germinate sulla terra, il Signore.

77 Benedite, sorgenti, il Signore.
78 Benedite, mari e fiumi, il Signore.

79 Benedite, mostri marini
e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
80 Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.

81 Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Vangelo di Luca 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli 29 una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: 30 quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. 31 Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
32
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. 33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Parole

L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole dei genitori e dei familiari,
che le preferisce di molto a quelle di Gesù, e attribuisce a esse molta più autorità.
L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole
degli educatori, dei precettori, degli insegnanti,
che le preferisce di molto a quelle di Gesù e attribuisce a esse molta più autorità.
L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole
delle mitologie, dei filosofi, degli ideologi, dei poeti, dei letterati,
che le preferisce di molto a quelle di Gesù e attribuisce a esse molta più autorità.
L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole
degli imperatori, dei generali d’armata, dei politici, dei governi, dei parlamenti
che le preferisce di molto a quelle di Gesù e attribuisce a esse molta più autorità.
L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole
di coloro che arbitrariamente si ritengono essere le voci ufficiali della scienza,
delle istituzioni, della cultura,
che le preferisce di molto a quelle di Gesù e attribuisce a esse molta più autorità.
L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole
degli uomini di religione, dei falsi profeti, degli impostori, dei ciarlatani, dei furfanti,
che le preferisce di molto a quelle di Gesù e attribuisce a esse molta più autorità.
L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole
delle morali, delle leggi, delle norme, dei precetti, delle tradizioni,
che le preferisce di molto a quelle di Gesù e attribuisce a esse molta più autorità.
L’uomo si è così abituato ad ascoltare le parole dell’uomo,
che le preferisce di molto a quelle di Gesù e attribuisce a esse molta più autorità,
ma le parole dell’uomo non sopravvivranno a se stesse
e si archivieranno nell’oblio da sole, mentre le parole di Gesù non passeranno mai.

Gesù lo ribadisce: il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno, perché, a differenza delle parole degli uomini, che nulla creano, sostengono e reggono nella vita, le parole di Gesù hanno creato, sostengono e reggono tutto e ogni cosa di quello che esiste. Nel momento in cui le parole di Gesù smettessero di essere per un istante, in quell’istante smetterebbe di esistere tutto ciò che esiste.
Gesù lo ribadisce: il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno, perché a differenza delle parole degli uomini, che non hanno in sé alcun potere di guarire, di dare la vita, la gioia e la pace, le parole di Gesù sono vita, verità e via che conduce alla gioia e alla felicità. 
Gesù lo ribadisce: il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno, perché  le parole di Gesù, a differenza delle parole degli uomini, che sono parole senza alcuna vibrazione creativa, che non hanno in se stesse alcun potere di donare gioia e amore, sono parole fatte di gioia, che vibrano e cantano per la gioia e nella gioia. Le parole di Gesù contengono le informazioni e l’energia di Dio, la vibrazione di Dio, la vibrazione della gioia, sono fatte di gioia.
Le parole di Gesù non passeranno, perché sono le parole che permettono all’umanità, in viaggio sulla terra, di vivere immersa nel regno di Dio, immersa in quel certo modo, in quel modo certo di scegliere e di fare le cose che è il modo di Dio. Le parole di Gesù non passeranno, perché sono le parole che permettono all’umanità di evolversi nella luce e nella pace fino a raggiungere le porte del regno dei cieli, dove l’uomo potrà vivere nell’amore e nella gioia senza fine nelle città celesti. Per questo le parole di Gesù non passeranno, non passeranno perché sono le parole della creazione, perché sono le parole che permettono all’uomo di accedere all’eternità di Dio, e perché sono le parole che riempiono di vita la vita nelle città celesti di Dio. Per questo le parole di Gesù possono dirsi a tutti gli effetti parole di vita, di vita eterna.