Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 26 Novembre 2019

34a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Danièle 2,31-45; Salmo: Danièle 3,57a.58a-59a.60a.61; Vangelo di Luca 21,5-11

Salmo: Daniele 3,57.58-59.60.61

A lui la lode e la gloria nei secoli.

57 Benedite, opere tutte del Signore, il Signore.
58 Benedite, angeli del Signore, il Signore.

59 Benedite, cieli, il Signore.
60 Benedite, acque tutte,
che siete sopra i cieli, il Signore.

61 Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Vangelo di Luca 21,5-11

In quel tempo, 5 mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: 6 «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
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Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?» 8 Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9 Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
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Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11 e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo».

Pietra su pietra

Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta. Quando Gesù dice queste parole è davanti al tempio di Gerusalemme. Il tempio di Gerusalemme è il cuore della vita religiosa e sociale del popolo ebraico, rappresenta il punto di contatto tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e Dio. Nella vita di questo pianeta tutto, assolutamente tutto è determinato dall’idea, dalla visione, dalla percezione, dalla conoscenza che l’uomo ha di Dio. Nel disegno di Dio, il Tempio doveva assurgere a questa straordinaria funzione: aiutare l’uomo a crescere in modo amante e grato nella consapevolezza e nella visione di Dio. Ogni pietra del Tempio è la forma cristallizzata di un pezzo di storia del popolo con Dio, storia di fedeltà e tradimenti, di montagne di leggi e norme, di preghiere, voti, sacrifici senza numero di animali, giuramenti, celebrazioni. In ogni pietra del Tempio sono racchiuse le grida di gioia e le lacrime di gratitudine per ogni bambino che Dio ha donato al popolo, i canti di gioia e di benedizione per la generosità dei raccolti, la turgida pienezza dell’amore umano che chiede unione davanti a Dio. Nelle pietre del Tempio sono raccolti gli aromi dell’incenso, il silenzio adorante e amante del popolo, i processi dei ricchi contro i poveri, gli spruzzi di sangue delle lapidazioni, le usanze e le tradizioni umane che nulla hanno a che a fare con Dio e il suo nome. Le pietre del Tempio sono pregne delle grida dei profeti di Dio, dei quali prima si è versato violentemente il sangue e poi sono stati onorati sugli altari, della sete di possesso e di potere della gerarchia, dello studio a volte innamorato e a volte fanatico della Legge Sacra, di ogni faziosità religiosa e settaria ipocrisia. Gesù afferma che verranno giorni in cui il tempio e tutte le sue pietre saranno distrutte e sparirà tutto quello che il tempio ha rappresentato per molto, molto tempo. Perché? Prima di tutto perché il Tempio ha tradito il proprio compito, ha dimenticato la propria funzione, ha travisato il proprio dono e in questo modo ha confuso l’uomo nella sua idea e visione di Dio, compromettendo gravemente la sicurezza della vita, la pace interiore, il benessere sociale dell’umanità su tutta la terra. Il Tempio non ha assolto il proprio compito e questo ha comportato un grande pericolo per l’umanità, pericolo che si manifesta in ingiustizie e malvagità gigantesche e continue, rivoluzioni e guerre, carestie, pestilenze, malattie, miseria, paura, schiavitù. Il Tempio non ha svolto il proprio incarico, l’umanità non è per nulla cresciuta nella consapevolezza amante e grata di Dio e questo ha comportato una degenerazione della vita a tutti i livelli, a livello del DNA, a livello anatomico, fisico, fisiologico, a livello spirituale, intellettuale, creativo, a livello sociale, affettivo, sessuale, relazionale, alimentare, lavorativo. L’umanità, non crescendo nella visione e nella concezione amorosa e gioiosa di Dio, si è scollegata dalla vita, dalla natura e dall’energia cosmica, e si è collegata alle cristallizzazioni avvelenate e illusorie del proprio psicoego, mettendo a rischio non solo la propria sopravvivenza ma anche gli equilibri delle energie fisiche del pianeta.
Il Tempio doveva aiutare l’umanità a raggiungere la sua splendida evoluzione in modo graduale, pacifico, luminoso, armonioso, ma ora che il Tempio non ha espletato il proprio compito, anzi si è adoperato per rallentare il cammino dei popoli verso Dio e l’amore, come potrà avvenire il cambiamento, l’evoluzione? Gesù rivela all’umanità che l’evoluzione dell’uomo verso la luce avverrà, avverrà sicuramente, non più però in modo sereno e pacifico, ma in modo pericoloso e terrificante, e il primo segno sarà proprio la caduta del Tempio stesso, e a questa evoluzione parteciperanno in modo importante e invasivo anche le forze dell’universo, le potenze dei cieli. Gesù rivela l’avvento di questi eventi ma al tempo stesso invita i suoi figli a non aver paura, a non vivere nello spavento, ma nella luminosa consapevolezza che l’evoluzione per l’uomo ci sarà e, anche se non sarà graduale e pacifica, Dio stesso accompagnerà e proteggerà i suoi figli che lo amano e lo cercano con cuore sincero.