Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 6 Novembre 2019

31a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Romani 13,8-10; Salmo 111,1-2.4-5.9; Vangelo di Luca 14,25-33

Salmo 111,1-2.4-5.9

Felice l’uomo pietoso, che dona ai poveri.

1 Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
2
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

4 Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
5
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.

9 Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s'innalza nella gloria.

Vangelo di Luca 14,25-33

In quel tempo, 25 una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 26 «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27 Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30 dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
31
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32 Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
33
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Sole

Carbonio, ossigeno, azoto, prodotti dall’idrogeno e dall’elio nelle reazioni termonucleari delle stelle, sono i principali elementi necessari alla vita. Quando una stella muore, questi elementi si disperdono nello spazio e vanno a costituire la materia da cui hanno origine nuovi sistemi stellari, come è avvenuto per il nostro sistema solare che si è formato 4,5 miliardi di anni fa; le prime cellule si sono formate dopo 1,5 miliardi di anni. Dunque la materia – derivata dall’esplosione di una stella e composta principalmente da carbonio, ossigeno, idrogeno, azoto, fosforo – che oggi forma sia gli esseri viventi sia la crosta terrestre e l’atmosfera, in gran parte era già nel nostro pianeta al momento della sua formazione. Le molecole che costituiscono gli organismi viventi vengono continuamente riciclate e trasformate attraverso una serie di processi detti cicli biogeochimici o ciclo vitale. La materia è quindi soggetta a un ciclo che la fa passare dal mondo non vivente a quello vivente e viceversa.
Qualche esempio. Una molecola di CO2 può rimanere nell’atmosfera 300 anni prima di essere di nuovo catturata da una cellula vegetale per essere utilizzata in un nuovo processo di fotosintesi. Tutta l’acqua del nostro pianeta, decomposta durante la fotosintesi, viene ricomposta dai vegetali e dagli animali durante il processo della respirazione ogni 2 milioni di anni. La molecola dell’ossigeno, che si libera durante il processo della fotosintesi, compie un ciclo completo di 2000 anni. La biosfera, la sfera del nostro pianeta occupata dagli organismi viventi, la sfera della terra in cui si svolge la vita, può esistere solo e unicamente grazie al flusso di energia che dal sole arriva sulla terra sotto forma di radiazione elettromagnetica, che a sua volta comprende radiazione ultravioletta, che trasporta circa il 10% dell’energia della radiazione solare, luce visibile, che trasporta circa il 50% dell’energia, radiazione infrarossa, che trasporta il 40% dell’energia ed è importante per il riscaldamento dell’atmosfera e della crosta terrestre. Nell’attraversare l’atmosfera l’energia solare in parte viene riflessa e si disperde nello spazio, in parte viene assorbita; una piccola parte della luce solare, corrispondente a 3000 kilocalorie per metri quadrati di superficie al giorno, raggiunge il suolo e solo l’1-2% di questa energia viene catturata dalle molecole di clorofilla, contenute nelle cellule vegetali, e trasformata in energia chimica nel processo della fotosintesi clorofilliana, rendendo possibile quella serie di trasformazioni che caratterizzano il metabolismo di una cellula viva, finalizzate alla crescita, alla moltiplicazione, alla conservazione, al mantenimento delle sue specifiche funzioni.
Tutte le attività degli organismi viventi, quindi la vita, dipendono dall’energia solare, in particolare dall’energia delle radiazioni che costituiscono la luce visibile.
Senza la luce solare, non solo non ci sarebbe la luce che permette agli uomini e a moltissimi esseri viventi di vederci, ma si fermerebbe completamente la fotosintesi, uno dei processi fondamentali che regola la vita sulla terra. La fotosintesi fa sì che le piante e alcuni organismi, utilizzando la luce solare, possano nutrirsi a partire dall’anidride carbonica e dall’acqua. La fotosintesi è un fenomeno dalla portata planetaria, infatti il 99,9% della produttività naturale sulla terra è generato dalla fotosintesi, e la fotosintesi richiede assolutamente la presenza della luce del sole. Senza il sole farebbe molto freddo sulla terra, e, in poco tempo, il pianeta congelerebbe. Senza il sole la terra non potrebbe esistere anche per un altro motivo, perché esso fornisce alla terra la forza di gravità che la tiene in orbita. Se la massa del sole sparisse improvvisamente, la terra verrebbe scagliata via come una pallina nel cosmo. Si può affermare, quindi, che la vita sulla terra, tutta la vita sulla terra, la sua evoluzione, l’esistenza stessa dell’uomo dipendono dal sole e, fondamentalmente, da due fenomeni a esso collegati: il flusso di energia che deriva dal sole e il ciclo della materia azionato da questa energia.
Nessun uomo è costretto a rispettare il sole, amare il sole, ma nessun uomo può vivere senza che il sole baci con i suoi raggi la terra. Nessun uomo è obbligato a considerare il sole come la fonte stessa della propria vita, ma nessun uomo può vivere sostituendo il sole con un’altra fonte di energia, semplicemente perché non c’è. Per quanto un uomo possa essere convinto di poter ricevere, lui stesso e la terra tutta, da una candela tutto ciò che riceve dal sole, quell’uomo non potrà mai cambiare il fatto che, senza la luce del sole, il pianeta terra e la vita sul pianeta terra entrerebbero in uno stato mortale di ipoenergia, fino a morire completamente.
Nessun uomo è costretto a seguire Gesù, nessuno uomo è obbligato ad andare a lui, a vivere per lui, con lui, in lui, ma, senza Gesù, l’umanità non potrà accedere alle informazioni e all’energia che le permetteranno di essere felice e nel benessere. Andare a Gesù, vivere per lui, con lui, in lui è una scelta, secondo le parole stesse di Gesù una scelta da ponderare molto, molto bene e accuratamente, perché è la scelta che cambia tutto della vita e permette di vivere vibrazioni, cioè informazioni e energia, altrimenti sconosciute. Chi segue Gesù per fattori ambientali, consuetudini sociali, per induzioni culturali, per forzature convenzionali, per tradizione religiosa, per simpatia confessionale, non segue Gesù, ma un’idea, una concettualizzazione umana di Gesù, che con Gesù e il vangelo non ha assolutamente nulla a che fare e non può  donare all’uomo le informazioni e l’energia che solo Gesù può offrire. Andare a Gesù, vivere per lui, con lui, in lui è una scelta olovibrazionale: olos è un termine greco che significa “tutto, intero, totale”.
Seguire Gesù è decidere che tutte le informazioni e l’energia che compongono le vibrazioni energetiche del tuo essere, del tuo pensare, del tuo vivere, del tuo muoverti, relazionarti, un po’ alla volta, ma senza eccezione, devono derivare da lui ed essere connesse a lui. L’essere umano, che è connesso intellettualmente, spiritualmente, emotivamente, esistenzialmente più alle vibrazioni, cioè alle informazioni e all’energia, che derivano dal padre, dalla madre, dalla moglie, dal marito, dai figli, dai fratelli, dalle sorelle, non può essere discepolo di Gesù, non può assorbire da lui la luce del suo Spirito, non può distribuire il suo calore e l’energia della vita di Dio attraverso la gioia. L’essere umano che è connesso intellettualmente, spiritualmente, emotivamente, esistenzialmente più alle vibrazioni, cioè alle informazioni e all’energia, che derivano dalle dottrine, dalle ideologie, dalle filosofie, dalle religioni, dalle consuetudini, dalle abitudini culturali umane, come potrà riempirsi delle vibrazioni, cioè delle informazioni e dell’energia suprema, di Gesù? L’essere umano che è connesso intellettualmente, spiritualmente, emotivamente, esistenzialmente più alle vibrazioni, cioè alle informazioni e all’energia, che derivano dal potere, dall’ambizione, dalla competizione, dall’invidia, dall’avidità, dalla sete di controllo e dominio, dal possesso, come potrà riempirsi delle vibrazioni, cioè delle informazioni e delle energie supreme, di Gesù? Chi è più unito, legato, offre più spazio cardiaco, intellettuale e spirituale, al padre, alla madre, alla moglie, ai figli, ai fratelli, alle sorelle e alla propria vita, al proprio modo di pensare, non può essere discepolo di Gesù, non potrà mai vibrare delle sue vibrazioni divine. Ma perché? Semplicemente perché né padre, né madre, né moglie, né marito, né figli, né fratelli e sorelle, nemmeno la propria vita, le ricchezze, i possedimenti, gli attaccamenti, possiedono per loro natura informazioni ed energia per la vita dell’uomo. Ecco perché Gesù è così drastico, tassativo, risoluto nelle sue parole. Perché nessuno meglio di Gesù sa che quando un uomo ama suo padre, sua madre, sua moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, più di quanto ami Gesù, in realtà non è collegato a niente e a nessuno e non ama niente e nessuno, perché vibra, cioè vive, solo e unicamente degli attaccamenti sentimentali di provenienza umana e può conoscere solo il legame del possesso e non la libertà dell’amore. Gesù sa che fino a che un uomo vive attaccamento e possesso non è un uomo libero, forte, autonomo, indipendente, intelligente, evoluto, e non potrà mai vibrare della gioia di Dio, per questo ispira l’umanità a liberarsi da ogni attaccamento in nome di un amore superiore, supremo, liberante, l’amore per lui.