Che dire di un uomo che, con grande accuratezza, sceglie e compra una barca per realizzare il suo più grande sogno, cioè navigare in tutto il mondo, e poi passa il resto della vita appollaiato sulla scaletta sul fianco della sua imbarcazione a scrivere, cancellare e riscrivere continuamente il nome dell’imbarcazione, perché l’effetto della scritta non è come vorrebbe, e tutto questo senza mai uscire di un metro dal porto?
Che dire di un gruppo di persone fortemente motivate dalla solidarietà, cariche di entusiasmo, passione e amore, che partono per un paese lontano, messo in ginocchio da un disastro naturale, per aiutare i sopravvissuti, e, una volta arrivati in mezzo al disastro, perdono tutto il tempo che hanno deciso di dedicare ai sopravvissuti, per stabilire il colore del cappellino da portare in testa?
Che dire di un gruppo di uomini che, partiti in emergenza per andare a caccia di provviste di carne per la loro tribù, che a causa del freddo e delle intemperie è quasi ridotta alla fame, tornando poi da quella battuta di caccia veramente fortunata, si attardano in una locanda a festeggiare il fortunato evento per giorni e giorni, vendendo la carne degli animali cacciati e con il ricavato ubriacarsi e divertirsi?
Che dire degli uomini e delle donne che usano l’invito alla vita, offerto loro da Dio per imparare ad amare e a vivere la vita come una festa, anzi come la festa indispensabile per predisporsi alla festa senza fine nelle dimore celesti della città di Dio, per concentrarsi invece totalmente nel vendere e comprare per amor di profitto e guadagno, per rincorrere potere, successo, affermazione, e nel generare relazioni, legami, rapporti affettivi? Che dire dell’umanità che vive su questo pianeta, completamente occupata e distratta da illusioni, inganni, ambizioni, competizioni che a nulla servono per predisporla alla vita senza fine, nella luce di Dio?
Come è vero che nessuno è costretto a vivere la vita come l’invito di Dio, l’invito di Dio a evolversi nella conoscenza e nella capacità di amare e di perdonare, nella gratuità e nella gratitudine, per predisporsi adeguatamente alla vita senza fine, nella sua luce, è altrettanto vero che nessuno può cambiare il fatto che questa vita è l’invito di Dio a predisporsi alla vita senza fine. Ogni uomo è libero di vivere la sua esperienza terrena come preferisce, ma, secondo le parole di Gesù, resta il fatto che la vita terrena è l’unica, straordinaria, meravigliosa occasione che l’uomo ha per evolversi intellettualmente e spiritualmente per predisporsi alla vita senza fine nella luce di Dio, o involversi intellettualmente e spiritualmente per predisporsi alla vita senza fine nell’abisso del Maligno.