Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 5 Novembre 2019

31a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Romani 12,5-16a; Salmo 130,1-3; Vangelo di Luca 14,15-24

Salmo 130,1-3

Custodiscimi, Signore, nella pace.

1 Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.

2 Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

3 Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.

Vangelo di Luca 14,15-24

In quel tempo, 15 uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!»
16
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17 All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. 18 Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. 19 Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. 20 Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
21
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. 22 Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. 23 Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, perché la mia casa si riempia. 24 Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

La cena

Che dire di un uomo che, con grande accuratezza, sceglie e compra una barca per realizzare il suo più grande sogno, cioè navigare in tutto il mondo, e poi passa il resto della vita appollaiato sulla scaletta sul fianco della sua imbarcazione a scrivere, cancellare e riscrivere continuamente il nome dell’imbarcazione, perché l’effetto della scritta non è come vorrebbe, e tutto questo senza mai uscire di un metro dal porto?
Che dire di un gruppo di persone fortemente motivate dalla solidarietà, cariche di entusiasmo, passione e amore, che partono per un paese lontano, messo in ginocchio da un disastro naturale, per aiutare i sopravvissuti, e, una volta arrivati in mezzo al disastro, perdono tutto il tempo che hanno deciso di dedicare ai sopravvissuti, per stabilire il colore del cappellino da portare in testa?
Che dire di un gruppo di uomini che, partiti in emergenza per andare a caccia di provviste di carne per la loro tribù, che a causa del freddo e delle intemperie è quasi ridotta alla fame, tornando poi da quella battuta di caccia veramente fortunata, si attardano in una locanda a festeggiare il fortunato evento per giorni e giorni, vendendo la carne degli animali cacciati e con il ricavato ubriacarsi e divertirsi?
Che dire degli uomini e delle donne che usano l’invito alla vita, offerto loro da Dio per imparare ad amare e a vivere la vita come una festa, anzi come la festa indispensabile per predisporsi alla festa senza fine nelle dimore celesti della città di Dio, per concentrarsi invece totalmente nel vendere e comprare per amor di profitto e guadagno, per rincorrere potere, successo, affermazione, e nel generare relazioni, legami, rapporti affettivi? Che dire dell’umanità che vive su questo pianeta, completamente occupata e distratta da illusioni, inganni, ambizioni, competizioni che a nulla servono per predisporla alla vita senza fine, nella luce di Dio?
Come è vero che nessuno è costretto a vivere la vita come l’invito di Dio, l’invito di Dio a evolversi nella conoscenza e nella capacità di amare e di perdonare, nella gratuità e nella gratitudine, per predisporsi adeguatamente alla vita senza fine, nella sua luce, è altrettanto vero che nessuno può cambiare il fatto che questa vita è l’invito di Dio a predisporsi alla vita senza fine. Ogni uomo è libero di vivere la sua esperienza terrena come preferisce, ma, secondo le parole di Gesù, resta il fatto che la vita terrena è l’unica, straordinaria, meravigliosa occasione che l’uomo ha per evolversi intellettualmente e spiritualmente per predisporsi alla vita senza fine nella luce di Dio, o involversi intellettualmente e spiritualmente per predisporsi alla vita senza fine nell’abisso del Maligno.