Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 30 Ottobre 2019

30a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Romani 8,26-30; Salmo 12,4-6; Vangelo di Luca 13,22-30

Salmo 12,4-6

Nella tua fedeltà ho confidato, Signore.

4 Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
5
perché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!»
e non esultino i miei avversari se io vacillo.

6 Ma io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato.

Vangelo di Luca 13,22-30

In quel tempo, Gesù 22 passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?»
Disse loro: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!” Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. 26 Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. 27 Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!” 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Perché?

Se nella stagione della semina un uomo semina girasoli nel proprio campo, non potrà mai raccogliere frumento in quel campo, nella stagione del raccolto. Perché? Se un uomo mette a seccare al sole peperoncini, non potrà mai pensare di trovare poi essiccate delle foglie di tabacco. Perché? Semplicemente perché la vita è intelligente. La vita è intelligente – dal verbo latino intellìgere, “percepire, intendere, conoscere, leggere dentro”, formato da ìntus, “dentro”, e lègere, “raccolgo, leggo, comprendo” –, è sempre, e in modo impeccabile, perfettamente, completamente, immancabilmente, intelligente. Come fa la vita a essere così intelligente? La vita, con tutto ciò che esiste, è sempre intelligente, perché la vita, con tutto ciò che esiste, è sempre e completamente connessa alla vibrazione originaria, la vibrazione originaria che ha scritto in tutto ciò che esiste le informazioni e l’energia supreme, adatte, opportune, corrette per generare e sostenere la vita. La vita è intelligente, perché regola ogni suo movimento molecolare e cosmico, leggendo perfettamente e senza discutere ciò che è già scritto.   
Un seme di pesco non produce e non produrrà mai ciliegie, perché è intelligente, è connesso alla vita. Per questo il seme di pesco non scrive le informazioni e l’energia con cui vivere, ma le legge. Un torrente non corre verso la sorgente ma scende verso il mare, perché è intelligente e connesso alla vita e per questo il torrente non scrive le informazioni e l’energia con cui vivere, ma le legge. Il sole non sorge e tramonta fuori orario e fuori posto ma è sempre, regolarmente preciso in modo cronometrico, perché è intelligente, è connesso alla vita. Per questo il sole non scrive le informazioni e l’energia con cui vivere, ma le legge. Solo l’uomo, pur essendo fatto della stessa pasta di cui è fatto tutto il creato, può comportarsi in modo non intelligente e non connesso, questo perché gli è stato fatto dono del libero arbitrio. Il libero arbitrio è stato donato all’uomo per offrirgli la possibilità, oltre che di leggere e rimanere connesso alla vibrazione del creato, di scrivere e dettare informazioni utili e sempre più raffinate per generare, entro il sistema naturale, un sistema esistenziale e sociale proteso al massimo benessere e alla gioia piena. Questo dono, fatto all’umanità, di poter raffinare con la propria intelligenza il proprio destino, entro il meraviglioso ecosistema della natura, l’uomo l’ha usato per saziare la propria avidità, per ingozzare la propria vanità e non per progredire nella felicità e nel benessere, sovvertendo così l’equilibrio naturale del pianeta terra. L’uomo ha usato la sua intelligenza per essere non intelligente, e vive ormai una vita quasi completamente sconnessa dalla vibrazione originaria.
Quando un gruppo di aguzzini incatena un popolo nella miseria e nella schiavitù, impedendogli di provvedere in modo autonomo al proprio sostentamento, quel popolo non potrà che morire di fame. Perché? Perché Dio è ingiusto? Perché la vita è cattiva? Perché quel popolo è a questo destinato a causa di un fato tanto crudele quanto inevitabile? Quel popolo muore di fame perché la vita è connessa, la vita è intelligente, segue sempre, impeccabilmente le sue regole, non le riscrive secondo le occasioni, secondo l’ingiustizia, la stupidità, l’ignoranza, la violenza con cui l’uomo può intromettersi nell’immenso, perfetto e armonioso ecosistema della vita. In questo caso è il gruppo di aguzzini che compie un gesto non intelligente, perché è contro l’intelligenza della vita. Compie un’azione criminale, perché è un’azione che deriva da energia e informazioni che non sono secondo la vibrazione originaria, energia e informazioni preordinate ad avvantaggiare la morte e non la vita.
Popoli interi, in questo momento, soffrono l’indigenza e la fame, vivono nella miseria e nella disperazione non perché la vita sia ingiusta o perché siano in balia di una divinità malvagia, ma a causa dell’intervento di aguzzini spietati che hanno operato una serie di scelte umane non intelligenti rispetto all’intelligenza della vita, e hanno generato, per i loro interessi, situazioni e condizioni non connesse alla vita. Quando l’uomo non legge la vita, ma cerca di riscriverla, secondo i propri interessi, comodi, le proprie avidità, vanità, compie scelte e azioni non connesse alla vita, non intelligenti, scelte e azioni che non avvantaggiano la vita, ma la distruggono e la devastano. Quando l’uomo compie azioni ingiuste, in realtà compie azioni non connesse, dunque non intelligenti. L’uomo iniquo e crudele è fondamentalmente un uomo che, accecato dalla sua presunzione, non capisce, e non vuole capire, che non la vita appartiene a lui, ma lui appartiene alla vita. L’uomo iniquo e crudele usa la sua intelligenza per sconnettersi da Dio, dalla vita, da se stesso e dagli altri, e in questo è un uomo decisamente non intelligente, un uomo che la vita stessa non può riconoscere come suo figlio. Potrebbe mai la vita riconoscere come suoi figli coloro che, deliberatamente, intenzionalmente, volontariamente, si sono sconnessi dall’intelligenza della vita, compiendo ogni genere di azioni ingiuste e scellerate, provocando la miseria, la fame, la sofferenza, la morte di milioni di persone?
Coloro che si sconnettono deliberatamente dalla vita, compiendo azioni non intelligenti, azioni inique e malvagie, resteranno fuori dalla luce di Dio nella vita senza fine. Resteranno fuori a gridare al Signore della vita di aprire, e il Signore della vita risponderà loro: non so di dove siete, non siete più a me connessi, non siete più connessi all’intelligenza della vita ma all’avidità dei vostri cuori. Allora i non connessi cominceranno a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma il Signore della vita, il Signore dell’intelligenza dichiarerà: voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!
Coloro che ritengono di essere i rappresentanti di Dio e della giustizia in terra, ma vivono sconnessi dall’intelligenza della vita per l’iniquità delle loro azioni, saranno cacciati fuori dalla vita senza fine nella luce di Dio. Coloro invece che, anche senza aver conosciuto il Signore della vita e la sua Parola, avranno sempre vissuto connessi alla vita e alla sua intelligenza, senza compiere azioni non intelligenti, di iniquità e violenza, verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Ed ecco, vi sono ultimi, che sono ritenuti i non intelligenti e non sapienti dal mondo, che saranno primi davanti alla vita, rispetto a come aderiscono all’intelligenza della vita, e vi sono primi, che ritengono di essere i primi per intelligenza e sapienza nel mondo, che saranno ultimi davanti alla vita.