Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 24 Ottobre 2019

29a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Romani 6,19-23; Salmo 1,1-4.6; Vangelo di Luca 12,49-53

Salmo 1,1-4.6

Beato l’uomo che confida nel Signore.

1 Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
2
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

3 È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

4 Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
6
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Vangelo di Luca 12,49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «49 Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! 50 Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
51
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. 52 D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; 53 si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Connesso

Gli abitanti di un piccolo paese, sperduto in una terra desolata, vivono da secoli isolati dal resto del mondo nel loro microcosmo. In quel paese c’è tutto quello che serve per vivere, anche se la vita di tutti gli abitanti e del bestiame di quella comunità è soprattutto assicurata da una millenaria sorgente d’acqua, che non è l’unica sorgente di quella terra, ma è quella più vicina al paese e soprattutto, per tradizione e convenzione millenaria, è la sorgente ritenuta da tutti la più pura, la più preziosa, addirittura sacra, un segno della presenza e della benevolenza divina. Una fontana da cui gli abitanti attingono acqua per bere, lavarsi, lavare, irrigare e tutto il resto. Da secoli la vita degli abitanti del paese è guastata dal fatto che, fin da piccoli, vengono tutti colpiti da una malattia degenerativa e mortale, che non uccide immediatamente, ma che paralizza gradualmente il sistema nervoso, fino al sopraggiungere della morte per soffocamento. Tutti gli abitanti del paese muoiono soffocati dalla paralisi provocata dalla malattia e vivono ogni cosa della loro vita nella speranza di ritardare il più possibile il momento della loro morte. Pur avendo cercato in tutti i modi, non sono mai riusciti a comprendere l’origine della malattia.
Un giorno arriva in paese uno straniero, uno straniero che, avendo sentito parlare della storia terribile di questa comunità, ha desiderato raggiungere quel paese proprio per rivelare agli abitanti una sua personale intuizione su quale potrebbe essere la causa della malattia degenerativa. Accolto con molta diffidenza e ascoltato a fatica, con grande sospetto, lo straniero espone la sua teoria. Secondo la teoria dello straniero, l’origine della malattia è nella sorgente, nell’acqua della sorgente. Teoria semplicissima da rivelare, quanto sconvolgente da apprendere, e difficilissima da accettare dalla comunità del paese. Lo straniero, dopo aver suscitato per un primo momento l’interesse di alcuni e lo sconcerto di tutti gli altri, viene incarcerato, incatenato e, ritenuto una specie di spia, viene torturato e ucciso. La comunità, dopo l’incontro-scontro con lo straniero, continua a vivere, anzi, a morire lentamente, quanto inesorabilmente.
Per verificare la teoria dello straniero non c’è altro modo che sconnettere la vita della comunità dalla sorgente d’acqua e cercare immediatamente e con grande determinazione di connettere la vita della comunità a un’altra sorgente d’acqua, ma la comunità degli abitanti del paese ritiene la proposta dello straniero una pazzia, una favola, un inganno, una bugia, una sciocchezza.
Gesù, come lo straniero della storia, è venuto sulla terra per cercare di rivelare all’umanità che l’origine della sua fondamentale idolatria, e dunque della sua intossicazione spirituale e intellettuale, è nella connessione degli uomini e delle donne ai loro legami ombelicali.
Quello che Gesù afferma lascia ben pochi dubbi. Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, il fuoco della verità, che purifichi l’umanità dall’illusione di vivere guidata dall’ego e dall’ambizione, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Il battesimo, anzi, letteralmente l’immersione di cui Gesù parla è l’immersione sull’altare della croce, l’altare da cui ha annunciato al mondo la propria identità divina, e da cui ha rivelato quanto il Maligno abbia invaso il cuore dell’uomo.
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? La pace finta con cui i poteri forti degli uomini avidi e crudeli addormentano le nazioni sotto il mantello di fantomatiche forme di democrazia, civiltà e progresso. La pace fittizia che Gesù ha intenzione di sfaldare iniziando proprio dai legami familiari, fondati su automatismi affettivi, reciproci ricatti, interessi e compromessi. Dice infatti: No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera. Gesù è tanto più straniero ed estraneo per l’umanità, quanto più ha rivelato all’uomo di sconnettersi dai legami familiari che in nessun modo possono fornirgli energia e informazioni divine. Gesù è stato rifiutato dall’umanità fondamentalmente perché l’umanità ha compreso bene che i legami ombelicali, familiari, relazionali tradizionali, se non si evolvono e si rinnovano nella condivisione di una profondissima fede e spiritualità, non reggono assolutamente alla novità, all’innovazione, alla libertà, all’evoluzione, alla profezia del messaggio evangelico. Gesù rivela che è venuto sulla terra per rivelare all’umanità che, se vuole riconnettersi a Dio, è indispensabile che si sconnetta dai legami familiari e da tutto ciò che non può fornirgli energia e informazioni dedicate, energia e informazioni dedicate che solo Dio può fornire.