Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 15 Ottobre 2019

28a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Romani 1,16-25; Salmo 18,2-5; Vangelo di Luca 11,37-41

Salmo 18,2-5

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

2 I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
3 Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

4 Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
5 per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Vangelo di Luca 11,37-41

In quel tempo, 37 mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. 38 Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
39
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. 40 Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? 41 Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

La cura

C’è un virus pericolosissimo che può colpire l’umanità, un virus capace di far degenerare l’energia spirituale, le capacità intellettuali, le strutture fisiche dell’uomo. È un virus che inquina l’energia spirituale dell’uomo, lo rende incapace di riconoscere la signoria di Dio, lo rende intellettualmente avido quanto stupido e stolto, cardiacamente malvagio, fisicamente sempre teso e rigido. È un virus che spinge l’uomo a disonorare la propria bellezza e il proprio fascino naturale e divino, per gettarsi deforme a celebrare il rito dell’ambizione, attraverso il culto della propria immagine, attraverso la divulgazione del marchio di se stesso e dell’esaltazione dell’esteriorità e dell’apparenza. È un virus che forza l’uomo a diventare avido e, in nome dell’avidità, a diventare competitivo, conflittuale, malvagio, crudele, possessivo, assetato di dominio e di controllo. È un virus capace di cristallizzare i collegamenti neuronali del cervello fino a rendere l’uomo incapace di riconoscersi come un essere meraviglioso, divinamente progettato e infinitamente collegato al tutto del creato e in grado di corromperlo intellettualmente fino a renderlo stupido, stolto, ignorante.
Il virus capace di infliggere tanto danno all’uomo è l’ipocrisia. È l’ipocrisia che convince l’uomo a pulire l’esterno del bicchiere e del piatto, e a mantenere l’interno pieno di avidità e di cattiveria. È l’ipocrisia che rende così stolti da non percepire, capire, riconoscere e comprendere che Colui che ha creato l’esterno dell’uomo ha creato anche il suo interno. Così stolti da non rendersi conto del fatto che curare l’esteriorità e l’apparenza, senza curare, amare, abbellire, aggraziare i pensieri intimi, i dialoghi interiori, le scelte decisionali profonde, è pura perversione, è un’azione spirituale e intellettuale che sconnette l’uomo dalla vita, lo sospinge a rinnegare Dio e la propria origine divina. C’è una cura per questo terribile virus? L’uomo può guarire da questa terribile patologia, anche quando è allo stadio terminale? Sì! Gesù stesso rivela la cura: Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro. La cura che Gesù rivela per curare il virus dell’ipocrisia, e tutte le disarmonie spirituali e psichiche provocate dal virus, è la gratuità. Dai primi sintomi alla patologia conclamata, l’ipocrisia si può sempre curare con la gratuità, con il dono di se stessi, con la condivisione delle proprie energie, sostanze, ricchezze. Imparare a vivere la gratuità, predisporsi a fare le cose gratis, senza attendere e cercare ricompensa, plauso, successo, riconoscenza, è la cura contro qualsiasi forma di ipocrisia. La gratuità praticata con costanza e con amore purifica tutto, ma proprio tutto della vita dell’uomo in tutte le sue dimensioni, nella dimensione spirituale, psichica e fisica. Quando l’ipocrisia sta aggredendo l’uomo con la sua mortale tossicità, non c’è altra cura, perché egli possa guarire e purificarsi completamente, che generare la gratuità.
Gratuità è pregare in segreto per i fratelli, per il mondo, perdonare in segreto amici e nemici, donare il proprio tempo a chi ha bisogno, donare le proprie energie creative, economiche, senza mai nulla chiedere in contraccambio. L’ipocrisia sporca e inquina tutto dell’uomo, la gratuità purifica e sana tutto dell’uomo.