Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 14 Ottobre 2019

28a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Romani 1,1-7; Salmo 97,1-4; Vangelo di Luca 11,29-32

Salmo 97,1-4

Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

1 Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
3
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
4
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Vangelo di Luca 11,29-32

In quel tempo, 29 mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30 Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
31
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
32
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Quattro

Quattro sono le caratteristiche con cui Gesù descrive questa generazione umana. Quattro caratteristiche che descrivono l’essenza, l’anima, l’intelligenza, la peculiarità, il cuore di questa generazione, rivelano le assolutizzazioni intellettuali pretestuose di questa generazione, svelano anche quale sarà la risposta della vita a questa generazione e il futuro e il destino che questa generazione si costruirà con le proprie mani, scelte  e pensieri. Ecco le quattro caratteristiche di questa generazione umana secondo Gesù.
È una generazione malvagia, generazione che cerca un segno, generazione a cui non sarà dato alcun segno, generazione che, quando le sarà dato un segno, avrà il segno di Giona.
È una generazione malvagia. Nella terminologia evangelica, cioè nella visione di Gesù, il malvagio è colui che non rispetta nessuna forma di giustizia, che non esercita nessuna forma di misericordia e che non vive in alcuna dimensione esistenziale la fedeltà. La malvagità di questa generazione deriva dal fatto che questa generazione usa il dono dell’intelligenza per pensare male di Dio, per sottomettere, dominare, violentare e saccheggiare.
È una generazione che, per credere in qualcuno o qualcosa, cerca un segno, vuole un segno, insegue prove e desidera assicurazioni associative. Una parte di questa generazione è talmente drogata dal culto dell’immagine e ipnotizzata dagli effetti speciali, da cercare un segno per noia, per inerzia, per il gusto della novità, della spettacolarità. Un’altra parte di questa generazione cerca un segno non potendo in alcun modo rinunciare alla propria anima agnostica, e così, per convincersi di qualcosa e per capire qualcosa, è costretta a sbandierare una pretestuosa necessità intellettuale di razionalità scientifica e di prove inconfutabili. In realtà è una generazione che non crede in nulla e in nessuno per partito preso, ragiona per pregiudizi, argomenta per convenzioni, usa l’intelligenza per negare l’evidenza e genera subculture dal pensiero debole, quanto inesistente. È una generazione alla quale non sarà dato alcun segno. Perché? Non per una questione di meriti o demeriti ma perché è una generazione che non ha cercato e non cerca mai con amore e per amore, non ha investito nella pace, nell’armonia, non ha bussato alla porta della sapienza ma, in modo evidentissimo, ha preferito affidare il proprio destino ai re e ai potenti della terra, piuttosto che alla regalità del proprio spirito e della propria intelligenza. Ha preferito affidare la propria vita, dignità, evoluzione agli uomini piuttosto che a Dio.
È una generazione cui non sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Ma cosa significa il segno di Giona? Qual è il segno che Giona ha portato alla sua generazione? È il segno che, se non viene ascoltato, annuncia una soluzione evolutiva con l’energia della distruzione e dell’annullamento. La città di Ninive, cui si rivolge Giona, è una città immensamente grande, è la città che rappresenta un modo di vivere con la morte nel cuore, un modo di vivere lontano da Dio e dall’uomo, un mondo di ingiustizia, sopraffazione, miseria, schiavitù, ignoranza. Ninive è la città dove il Signore manda Giona con un compito ben preciso: in essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me. Il compito di Giona non è condannare, giudicare, odiare, distruggere la città, ma percorrerla in tutta la sua lunghezza – lunghezza pari a tre giorni di cammino – per aiutarla a ritrovare se stessa, la via della vita, il vero senso delle cose. Il segno di Giona è un segno che non preannuncia distruzione e annientamento, ma è l’invito a Ninive di un cambiamento radicale, di profonda metànoia, di splendida evoluzione. Giona è il segno che Dio offre a Ninive, non perché vuole la sua distruzione e annientamento, ma perché Ninive possa ritrovare la via della luce e della pace. Ma se Ninive non accetterà l’ispirazione di Giona, sarà distrutta e annientata. Il segno di Giona non è una minaccia per Ninive, ma è come se fosse l’ultima sveglia prima del possibile risveglio. Il segno di Giona è lo stesso segno che Gesù è venuto a portare non a Ninive ma a tutta l’umanità di questa generazione. Gesù non è venuto ad annunciare la distruzione dell’umanità ma a ispirare una splendida e radiosa evoluzione. Ora, se l’umanità di questa generazione non avrà cura per la propria evoluzione, non le sarà concesso altro segno dopo Gesù, non le sarà concesso altro tempo, e sarà distrutta e annientata sotto il peso dell’energia di morte cui si è venduta e data con tanta passione e dedizione.
La conclusione di Gesù, rispetto alla risposta di questa generazione alla sua ispirazione, non è per nulla esaltante, lui afferma infatti: nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.