Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 1 Ottobre 2019

26a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Zaccarìa 8,20-30; Salmo 86,1-7; Vangelo di Luca 9,51-56

Salmo 86,1-7

Il Signore è con noi.

1 Sui monti santi egli l’ha fondata;
2
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
3
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!

4 Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
5
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».

6 Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
7
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».

Vangelo di Luca 9,51-56

51 Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme 52 e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. 53 Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
54
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?» 55 Si voltò e li rimproverò. 56 E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Intenzionalmente

Intenzionalmente, un villaggio di Samaritani rifiuta di ascoltare i messaggeri di Gesù: non ha nessuna intenzione infatti di ricevere Gesù, perché ha saputo che Gesù è diretto a Gerusalemme, dove si scontrerà, suo malgrado, con il potere religioso e politico, e questo gruppo sociale di samaritani non ha alcuna intenzione di essere coinvolto nella rivoluzione pacifica che Gesù è venuto a portare sulla terra, preferendo tenere il capo, le mani, il cuore e l’anima sottomessi e legati ai poteri forti della terra.

Intenzionalmente, un villaggio di Samaritani tiene lontano Gesù dalle proprie strade, perché sceglie di non compromettersi con Gesù e il suo messaggio, non vuole rischiare di essere in alcun modo collegato con quel nome così scomodo, chiacchierato, osannato, discusso, criticato, malignato.   

Intenzionalmente, un villaggio di Samaritani non vuole incontrare Gesù, perché preferisce tremare di paura al suono della voce del potere religioso e politico, piuttosto che fremere di amore al suono della voce di Gesù. Decide di sottomettersi al giogo oppressivo del potere degli uomini, piuttosto che portare, nell’intelligenza e nel cuore, la responsabilità della conoscenza che scaturisce dal messaggio del vangelo.

Intenzionalmente, un villaggio di Samaritani respinge Gesù, perché ritiene più pericoloso immischiarsi con il nome di Gesù che vivere nell’ignoranza e nella paura, ritiene più dannoso ricevere il dono della Parola di Gesù, della sua conoscenza, dei suoi miracoli, e guarigioni, piuttosto che vivere sotto il dominio e il controllo dei potenti, delle istituzioni, degli imperi.

Intenzionalmente, un villaggio di Samaritani allontana da sé Gesù, perché ritiene molto più svantaggioso farsi illuminare e guidare da Gesù, piuttosto che farsi pilotare e manovrare dai poteri religiosi e politici degli uomini.

Intenzionalmente, un villaggio di Samaritani scaccia Gesù dalla propria vita, pensando di proteggere la propria incolumità, tranquillità e sicurezza, ma è proprio scacciando Gesù dalla propria vita che l’uomo attira su di sé il fuoco dal cielo che consuma incolumità, tranquillità e sicurezza, e questo non come una punizione divina, ma perché perfino il fuoco dei cieli ha l’intelligenza di riconoscere chi è il Signore della vita.