Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 28 Settembre 2019

25a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Zaccarìa 2,5-9.14-15a; Salmo: Geremìa 31,10-12b.13; Vangelo di Luca 9,43b-45

Salmo: Geremia 31,10-12b.13

Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

10 Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciatela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

11 Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
12Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

13La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».

Vangelo di Luca 9,43b-45

In quel giorno, 43b mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: 44 «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
45 Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Misteriose

C’è poco di misterioso nelle parole di Gesù, quando preannuncia: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini. Le parole di Gesù risultano misteriose semplicemente perché la mente dei discepoli non può accettare che Gesù, dimostratosi così potente in opere e parole, possa cadere vittima anche lui del potere e della violenza degli uomini. La mente dei discepoli è completamente sconvolta dalle parole di Gesù, perché la mente umana ha fatto esperienza, da tempo immemorabile, del fatto che tutto, prima o poi, cade vittima del potere, della prepotenza, della violenza degli uomini. Ascoltare Gesù, che preannuncia che anche lui sarà consegnato nelle mani degli uomini, della loro protervia, arroganza, ingiustizia, stupidità, ignoranza, non solo è chiaramente assurdo, irrazionale, irragionevole, ma anche disperante, angosciante, terribile, inaccettabile, insopportabile. Al suono delle parole di Gesù, la mente dei discepoli si trasforma in un vulcano che esplode in domande incandescenti e brucianti. Se anche Gesù, il Figlio di Dio, il Messia, colui che fa risorgere i morti, che guarisce tutti gli ammalati e caccia tutti i demòni, sarà consegnato nelle mani degli uomini, il mondo è in mano a Dio o a Satana? Se anche Gesù, il Figlio di Dio, il Messia, colui che rivela all’umanità le conoscenze del vangelo, le vie per essere felici, per vivere sani e in pace, sarà consegnato nelle mani degli uomini, che senso ha la vita, che senso ha credere in Gesù e in Dio? Se nemmeno Gesù, nella sua potenza, riesce a togliersi dalle mani violente dei potenti, dalle mani insanguinate dei dominatori, dalle mani viscide degli ipocriti, dalle mani velenose dei superbi, che senso ha seminare il bene, amare, perdonare, avere compassione, condividere, conoscere la sapienza, cercare la gioia? Al suono delle parole di Gesù, la mente dei discepoli esplode in domande spaventose e devastanti. Perché?
Da quando l’uomo si è separato da Dio, tutta la vita dell’uomo si è trasformata in una specie di compulsivo delirio di onnipotenza, che spinge l’uomo a voler diventare Dio, attraverso l’immagine, la vanità, il successo, l’esercizio del potere, del dominio, del controllo. La mente dell’uomo è perciò abituata a pensare che l’uomo possa e debba diventare Dio, ma non è affatto predisposta, pronta a considerare e ad accettare che Dio si possa fare uomo. La mente dei discepoli è pronta a trasformare l’uomo in Dio ma non sa da che parte cominciare a considerare e a comprendere la possibilità che Dio si faccia uomo. È dai giorni della rivolta con Dio che l’uomo si lascia ingannare da Satana sull’impossibile, cioè crede possibile poter diventare Dio, ma è sempre da quei giorni che si lascia ingannare da Satana sul possibile, cioè crede impossibile che Dio si faccia uomo e accetti di vivere uomo tra gli uomini. Le religioni sono comprensibili per l’uomo, perché sono strutture socio-morali-devozionali che nascono dal desiderio dell’uomo di farsi Dio, di essere come Dio, di essere Dio. Gesù invece non è comprensibile per l’uomo, perché Gesù è Dio che si fa uomo, e, per amore dell’uomo, per rivelare all’uomo le vie della felicità e della pace, accetta teneramente e pacificamente, da parte dell’uomo, anche una risposta aggressiva e violenta.
Come i discepoli di Gesù, gli uomini di questa generazione, troppo abituati a utilizzare il loro ego per cercare di diventare Dio, non capiscono il significato delle parole che annunciano che Gesù Dio sarà consegnato nelle mani degli uomini, e per loro queste rimarranno parole così misteriose, da non coglierne assolutamente il senso. Come i discepoli di Gesù, gli uomini di questa generazione che si lasciano ispirare dalle parole che annunciano che Gesù Dio sarà consegnato nelle mani violente degli uomini, perché l’umanità sia riconsegnata nelle mani amorevoli di Dio, potranno comprendere come nell’Incarnazione di Gesù non ci sia alcun mistero, nessuna stranezza, nessun complotto nascosto, nessun progetto oscuro, ma solo indicibile, indescrivibile, tenerissimo amore, amore, amore di Dio.
L’incarnazione di Gesù è un mistero per la mente, non per l’intelligenza. La passione e l’uccisione in croce di Gesù sono scandalo per i prepotenti ma non per gli umili, una stoltezza per gli ignoranti, non così per gli illuminati dello Spirito. Le parole di Gesù, che annunciano la sua passione e uccisione, sono disperanti per gli idolatri, non così per gli innamorati.