Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 16 Settembre 2019

24a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Prima lettera a Timòteo 2,1-8; Salmo 27,2.7-9; Vangelo di Luca 7,1-10

Salmo 27,2.7-9

Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.

2 Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.

7 Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.

8 Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
9
Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.

Vangelo di Luca 7,1-10

In quel tempo, Gesù 1 quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. 2 Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. 3 Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. 4 Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede - dicevano -, 5 perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
6
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; 7 per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. 8 Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
9
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!» 10 E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

Rivolta

L’uomo che non si rivolge a Dio,
anche se non lo sa, è in rivolta contro Dio.
L’uomo che si rivolge a Dio,
anche se non lo sa, è in pace con Dio.

L’uomo che non fida se stesso a Dio,
anche se non lo sa, è in sfida con Dio.
L’uomo che fida se stesso a Dio,
anche se non lo sa, è in unità con Dio.

L’uomo che non cerca guarigione in Dio e nella cura del proprio dialogo interiore,
anche se non lo sa, ritiene Dio colpevole della propria sofferenza e dolore.
L’uomo che cerca guarigione in Dio e nella cura del proprio dialogo interiore,
anche se non lo sa, sente Dio come la purissima sorgente della vita e della gioia,
e considera il proprio dialogo interiore la chiave di ogni miglioramento
ed evoluzione personale.

L’uomo che non ringrazia continuamente Dio,
anche se non lo sa, pensa male di Dio.
L’uomo che ringrazia continuamente Dio,
anche se non lo sa, è felice di Dio.

L’uomo che non si abbandona a Dio,
anche se non lo sa, sta abbandonando lo splendore della vita,
per organizzarsi una vita parallela come garanzia e assicurazione.
L’uomo che si abbandona a Dio,
anche se non lo sa, rimane collegato e connesso energeticamente
allo splendore della vita, che gli organizza l’esistenza
secondo la perfezione dei desideri di Dio.

L’uomo che non si lascia illuminare da Dio,
anche se non lo sa, preferisce farsi ingannare dall’uomo.
L’uomo che si lascia illuminare da Dio,
anche se non lo sa, non si farà mai ingannare dall’uomo.

L’uomo che non canta continuamente a Dio, senza stancarsi mai,
anche se non lo sa, è in collera con Dio, con se stesso e con la vita.
L’uomo che canta continuamente a Dio, senza stancarsi mai,
anche se non lo sa, si sta preparando
al canto e alla festa senza fine della città celeste.