Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 14 Settembre 2019

Esaltazione della Santa Croce

Parola del giorno
Numeri 21,4b-9; Salmo 77,1-2.34-38; Lettera ai Filippési 2,6-11; Vangelo di Giovanni 3,13-17

Salmo 77,1-2.34-38

Non dimenticare le opere del Signore!

1 Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
2
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi.

34 Quando li uccideva, lo cercavano
e tornavano a rivolgersi a lui,
35
ricordavano che Dio è la loro roccia
e Dio, l’Altissimo, il loro redentore.

36 Lo lusingavano con la loro bocca,
ma gli mentivano con la lingua:
37
il loro cuore non era costante verso di lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.

38 Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
invece di distruggere.
Molte volte trattenne la sua ira
e non scatenò il suo furore.

Vangelo di Giovanni 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «13 Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17 Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Sopra la testa

È stato fatto sventolare di tutto. È stato fatto sventolare di tutto sopra le teste degli uomini. Gli uomini hanno accettato che sventolasse di tutto sopra le loro teste. È stato fatto sventolare di tutto sopra le teste dei popoli raccolti in assemblea per motivi religiosi, politici, ideologici, sportivi. È stato fatto sventolare di tutto sopra le teste dei popoli raccolti nelle sfilate celebrative, nei cortei commemorativi, nelle manifestazioni di protesta o di favore nei confronti del potere. È stato fatto sventolare di tutto sopra le teste delle armate in battaglia, delle flotte per mare. È stato fatto sventolare di tutto sopra le teste degli uomini, bandiere, stendardi, emblemi, vessilli, insegne, simboli, stemmi. All’inizio si metteva un drappo colorato a sventolare su un pennone, per distinguersi a distanza, per farsi riconoscere. Usare un drappo che sventola sopra la testa, per distinguersi dagli altri e farsi riconoscere, ha trasformato con il tempo il drappo in bandiera, in vessillo, in un oggetto sacro in cui identificarsi, separandosi da tutti coloro che si identificavano con altre bandiere e simboli. Un po’ alla volta la bandiera è diventata non solo l’oggetto sacro in cui un popolo poteva identificarsi e separarsi dagli altri popoli, ma l’oggetto che, sventolando sopra le teste, diventava riferimento, guida, direzione, una specie di faro diurno, un faro di stoffa. Quando la bandiera, il vessillo, lo stemma sono stati accettati dai popoli come simboli attraverso i quali potevano essere guidati e diretti, i popoli sono stati pronti a farsi comandare, dominare, schiavizzare da una bandiera, da un simbolo, da uno stemma, da un marchio. In tutti gli antichi imperi, il gonfaloniere, colui che portava la bandiera, era una delle cariche più ambite e importanti. Nella storia della chiesa, il titolo di gonfaloniere ha rappresentato l’aspirazione più ambita conferita direttamente dai pontefici ai sovrani, ai principi, ai personaggi illustri, agli uomini di potere. È stato fatto sventolare di tutto sopra le teste degli uomini, perché il progetto satanico della bandiera si potesse compiere pienamente. Il processo della bandiera è passare da oggetto di distinzione, a oggetto di identificazione, da oggetto di identificazione a sinonimo di separazione, da sinonimo di separazione a simbolo di guida, riferimento, direzione, fino a diventare arma di dominazione, catena di schiavitù, marchio di appartenenza e sudditanza.
Ogni impero, regno, trono, dominazione, stato, nazione, popolo, città, paese, borgo, castello ha avuto la sua bandiera. Ogni ideologia, religione, setta, partito politico ha avuto la sua bandiera. Ogni fortezza militare, accampamento, fortino, armata, esercito, flotta, nave e imbarcazione ha avuto la sua bandiera. Ogni guerra, massacro, genocidio, olocausto, assedio, saccheggio ha avuto la sua bandiera. È stato fatto sventolare e issare di tutto sopra le teste degli uomini, perché fosse per loro simbolo di appartenenza, sicurezza, onore, fedeltà, ma qualsiasi cosa sia stata fatta sventolare e issare sulle teste degli uomini proveniva certamente dalla terra, dalla linea orizzontale delle cose e delle realtà terrene. Come potrà mai essere posto in alto come riferimento e guida, segno di salvezza, simbolo di libertà e liberazione, protezione e difesa per l’umanità qualcosa o qualcuno che proviene dalla terra? Che livello di evoluzione intellettuale e spirituale manifesta un’umanità che accetta sopra la propria testa e sopra la propria dignità, sopra la propria vita e libertà, elevata in cima a un’asta, una bandiera, un vessillo, un riferimento, una salvezza, una difesa, una liberazione che viene dalla terra, che viene dall’uomo? Ecco perché Gesù afferma: bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna, riferendosi all’innalzamento della sua persona sull’asta della croce ma anche all’innalzamento della sua persona e del suo messaggio al di sopra dell’umanità, perché solo lui può essere realmente guida, difesa, riferimento, salvezza dell’umanità. Senza volerlo, e certamente saperlo, gli uomini che hanno innalzato in croce Gesù per ucciderlo ed eliminarlo dalla storia, dal cuore, dall’intelligenza, dalla conoscenza dell’umanità, innalzando fisicamente Gesù su quell’asta di legno, come trofeo di caccia, in realtà hanno innalzato Gesù, simbolicamente e per sempre, al di sopra della testa di tutta l’umanità, come l’unico e il solo che lì può essere assiso come Signore e Re della vita. Gesù lo afferma senza mezzi termini: Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. Solo a colui che è sceso dal cielo, solo a colui che può essere innalzato al di sopra delle testa dell’umanità, come il Messia Yeshua, che tutti può sanare e salvare, l’umanità si può affidare completamente e totalmente, senza rischiare di essere crudelmente defraudata, derubata, saccheggiata, ingannata come è sempre successo quando si è consegnata nelle mani degli uomini, di ladri e impostori.
Il testo evangelico conferma senza mezzi termini che Gesù e solo Gesù può essere innalzato come unico riferimento e guida dell’umanità per disposizione divina: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.