Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 12 Settembre 2019

23a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Prima lettera ai Colossési 3,12-17; Salmo 150,1-6; Vangelo di Luca 6,27-38

Salmo 150,1-6

Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente.

1 Lodate Dio nel suo santuario,
lodatelo nel suo maestoso firmamento.
2
Lodatelo per le sue imprese,
lodatelo per la sua immensa grandezza.

3 Lodatelo con il suono del corno,
lodatelo con l’arpa e la cetra.
4
Lodatelo con tamburelli e danze,
lodatelo sulle corde e con i flauti.

5 Lodatelo con cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti.
6
Ogni vivente dia lode al Signore.

Vangelo di Luca 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «27 A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. 29 A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30 Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
31
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32 Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33 E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
36
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
37
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38 Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Misura

Quando entri in ostilità con i tuoi simili per amor di patria, libertà, giustizia, quando combatti e uccidi il nemico per amore dell’onore, per amore della famiglia, della tua terra, non chiamarlo amore, che amore non è. Quando ami qualcuno che ti ama, non chiamarlo amore, che amore non è. Quando presti le tue cose o i tuoi denari a quelli che te li possono restituire o aiuti qualcuno per ricevere gratitudine, non chiamarlo amore, che amore non è. Quando fai del bene a quelli che ti vogliono bene e fanno del bene a te, non chiamarlo amore, che amore non è. Quando vuoi bene a quelli che ti vogliono bene e a quelli che possono e vogliono ricambiare il tuo bene, non chiamarlo amore, che amore non è. Quando giudichi per amor di giustizia e condanni per amor di verità, non chiamarlo amore, che amore non è.
Quando ami i tuoi nemici e fai del bene a quelli che ti odiano, quando benedici quelli che ti maledicono e preghi per coloro che ti trattano male, puoi chiamarlo amore, che amore è. Quando a chi ti percuote sulla guancia offri anche l’altra e non rispondi con aggressività a coloro che ti trattano con aggressività, non rispondi con violenza a coloro che ti trattano con violenza, puoi chiamarlo amore, che amore è. Quando a chi ti strappa il mantello, tu non rifiuti neanche la tunica, quando dai di cuore a chiunque ti chiede, e a chi prende le tue cose, non le chiedi indietro, puoi chiamarlo amore, che amore è. Quando ti astieni dal giudicare e dal condannare i tuoi fratelli, per usare loro misericordia e perdonarli, come sempre Dio usa misericordia con te e sempre ti perdona, puoi chiamarlo amore, che amore è. Quando desideri trattare gli altri come tu desideri essere trattato dagli altri, puoi chiamarlo amore, che amore è. Quando ami quelli che non ti amano, fai del bene a chi non ti vuole bene, offri i tuoi beni a coloro da cui non puoi sperare nulla in cambio, puoi chiamarlo amore, che amore è.
Quando è amore, quando la vita dell’uomo è amore, l’energia della vita, nella sua lussureggiante ricchezza, si riversa nel grembo dell’umanità in misura buona, pigiata, colma e traboccante, perché la legge dominante che regola la distribuzione delle energie della vita è esattamente quella che rivela il testo evangelico: con la misura con la quale si misura, sarà misurato in cambio.
Uomo, nessuno ti può costringere ad amare, nessuno ti può obbligare ad amare, nessuno ti può imporre di amare. Uomo, se non ti interessa amare e imparare ad amare, nessuno, in cielo e in terra, potrà forzarti a farlo, nessuno, ma non chiamare amore ciò che amore non è, non predicare amore che amore non è, non cantare amore, non proclamare amore, non esaltare amore che amore non è.
Uomo, non misurare con le tue misure ciò che è amore e amore non è, perché un giorno con la misura con cui hai misurato l’amore tu sarai misurato in cambio.