Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 11 Settembre 2019

23a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Colossési 3,1-11; Salmo 144,2-3.10-13ab; Vangelo di Luca 6,20-26

Salmo 144,2-3.10-13

Buono è il Signore verso tutti.

2 Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
3
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.

10 Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
11
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

12 per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
13
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Vangelo di Luca 6,20-26

In quel tempo, Gesù, 20 alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri
perché vostro è il regno di Dio.
21
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
22
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. 23 Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
24
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
25
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
26
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Beati

All’uomo e alla donna non è stata concessa l’opportunità di vivere l’esperienza della vita sulla terra per imparare a cacciare, a seminare e raccogliere, a vendere e a comprare, a lavorare, a innamorarsi, a riprodursi. All’uomo e alla donna non è stata concessa l’opportunità di vivere l’esperienza della vita sulla terra per imparare a diventare uomo e donna liberi, sapienti, maturi, illuminati, consapevoli. All’uomo e alla donna non è stata concessa l’opportunità di vivere l’esperienza della vita sulla terra per imparare a raggiungere il successo, la fama, il plauso, la popolarità. All’uomo e alla donna non è stata concessa l’opportunità di vivere l’esperienza della vita sulla terra per imparare a studiare, a crescere nella cultura, nell’arte, nella scienza, nella civiltà. All’uomo e alla donna non è stata concessa l’opportunità di vivere l’esperienza della vita sulla terra per imparare a raggiungere i primi posti, essere vincenti, ricchi, potenti, influenti, per imparare a esercitare dominio, controllo, supremazia, egemonia. All’uomo e alla donna non è stata concessa l’opportunità di vivere l’esperienza della vita sulla terra per imparare a fare bella figura, per imparare a non deludere qualcuno, per rendere fiero qualcun altro, per diventare quello che gli altri si aspettano, desiderano, impongono.
All’uomo e alla donna è stata concessa l’opportunità di vivere l’esperienza della vita sulla terra per imparare solo e unicamente a essere felici. La felicità è lo stato eterno in cui l’uomo e la donna vivranno nella città celeste insieme a Dio nel cielo di Dio. È decisivo e fondamentale per l’uomo e la donna imparare a essere felici già su questa terra, per poter vivere la felicità per sempre. In qualsiasi modo l’uomo e la donna optino di vivere su questa terra, scelgano di educare le nuove generazioni su questa terra, stabiliscano ciò che è legale e ciò che non è legale, ciò che è buono o cattivo, giusto o sbagliato, non avrà nessuna importanza per la vita eterna, assolutamente nessuna importanza, se non sarà servito a imparare a essere felici. Qualsiasi sia la concezione che un uomo e una donna possano aver avuto di Dio e dell’essere umano su questa terra, sarà del tutto irrilevante per la vita eterna, se non sarà servito a imparare a essere felici.
Per entrare nella vita eterna di Dio sarà del tutto irrilevante per l’uomo e la donna vivere sulla terra degli affetti, delle amicizie, intrecciare delle relazioni, generare dei legami di sangue, di parentela, faticare, impegnarsi, dedicarsi, affannarsi, se in queste realtà l’uomo e la donna non avranno imparato a essere felici. Nella vita terrena è assolutamente immorale e perverso quello che non ti rende felice e quello che non espande la felicità per tutti. Ciò che nella vita terrena non serve all’uomo per imparare a essere felice, è contro Dio e contro la vita eterna in Dio.
L’uomo può evolversi spiritualmente tanto da imparare a essere felice anche vivendo realtà non facili, non armoniose, perché nella vita terrena la realtà, a causa della pressione e dell’inganno satanico, non è sempre facile e armoniosa, ma non c’è dubbio che in qualsiasi situazione in cui l’uomo e la donna non riescono a essere felici, è un luogo di morte. Quando l’uomo e la donna non riescono a essere felici, è un tempo di morte. Gesù è chiaro, e non lascia spazio a interpretazioni e discussioni nel cuore stesso del suo messaggio, che sono le Beatitudini. O l’uomo e la donna si incamminano sulla strada della beatitudine, crescono nella felicità, si riempiono di gioia, o nulla, assolutamente nulla ha senso. Quando Satana si è messo contro Dio, non ha perso i suoi poteri, la sua forza, la sua intelligenza, ma ha perduto immediatamente la sua gioia, e lui l’ha perduta per sempre, per questo usa tutto ciò che è e che conosce per togliere in qualsiasi modo la gioia agli uomini e alle donne della terra. O l’uomo e la donna usano la vita, ogni istante e realtà della vita, per imparare a essere felici e a moltiplicare per tutti la felicità, o la vita umana, in ogni istante e in ogni realtà, è una vita che non raggiunge il suo scopo, non ha direzione, non raggiunge la vita eterna nella felicità senza fine di Dio.
Nulla senza gioia.