Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 26 Agosto 2019

21a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Prima lettera ai Tessalonicési 1,2-5.8b-10; Salmo 149,1-6a.9b; Vangelo di Matteo 23,13-22

Salmo 149,1-6a.9b

Il Signore ama il suo popolo.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

1 Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
2 Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.

3 Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
4 Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.

5 Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
6 Le lodi di Dio sulla loro bocca.
9 Questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

Vangelo di Matteo 23,13-22

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: 13 «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. [ 14] 15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. 16 Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. 17 Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? 18 E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. 19 Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Contagio

L’idolatria è pensare, considerare, ritenere reale ciò che reale non è, e ritenere irreale ciò che è reale. L’idolatria è un virus che infetta l’uomo a livello peumopsicointellettuale e lo fa ammalare di una malattia particolare che si chiama ipocrisia. L’ipocrisia è una patologia mortale contagiosa che si trasmette per imitazione. I primi sintomi della malattia sono il fatto che il contagiato preferisce il finto del non essere, alla realtà dell’essere, ritiene dio ciò che Dio non è, e considera il vero Dio il non dio. La patologia dell’ipocrisia degenera, in breve tempo e inevitabilmente, in una terribile e assoluta cecità peumopsicointellettuale che conduce alla morte per delirio di onnipotenza. L’ipocrita tanto onora l’etichetta quanto disonora la sostanza. L’ipocrita tanto rende omaggio all’esteriorità, quanto scredita l’unicità e la peculiarità dell’interiorità. L’ipocrita tanto rispetta l’immagine, quanto disprezza la singolarità della bellezza e della grazia interiore. L’ipocrita tanto venera l’apparenza, quanto offende la potenza dell’essenza individuale. L’ipocrita tanto ammira la facciata, quanto insulta la realtà di ciò che veramente conta. L’ipocrita tanto adora la fama, quanto scredita il fascino unico e incomparabile dell’essere umili. L’ipocrita tanto ossequia la reputazione, quanto denigra la forza dell’ascendente che deriva dall’essere se stessi con amore. L’ipocrita tanto riverisce la forma, quanto critica con pregiudizio il valore irripetibile e irrinunciabile del contenuto della realtà. Quando il processo degenerativo dell’ipocrisia si completa nella cecità peumopsicointellettuale assoluta, allora il contagiato entra nella fase maniacale del delirio di onnipotenza, e inizia a vivere nell’illusione e nell’ossessione di potersi mettere al posto di Dio, di avere il diritto-dovere di cambiare, impostare, indirizzare, travolgere il destino altrui, e sprofonda in un’ossessione compulsiva che sperimenta come una sete irrefrenabile di controllo degli altri e di dominio sugli altri. Gli ipocriti allo stadio di cecità totale, e immersi nel delirio di onnipotenza, esigono di poter imporre, obbligare, forzare gli altri a fare quello che loro vogliono e come loro vogliono. Gli ipocriti allo stadio di cecità totale, e immersi nel delirio di onnipotenza, sono convinti di servire e di affaticarsi per il regno di Dio, ma in realtà stanno servendo il regno di Satana, perché per i loro scopi usano l’imposizione, la costrizione, l’obbligo, che sono le armi di Satana. Gli ipocriti allo stadio di cecità totale, e immersi nel delirio di onnipotenza, quando vivono del prestigio del potere religioso, che deriva dall’appartenere alla classe sociale di coloro che si reputano rappresentanti istituzionali di Dio in terra, si propongono al mondo come guide cieche di altri ciechi proseliti, e si arrogano il diritto di tenere nell’ignoranza la gente, chiudendole in faccia le porte della conoscenza, impedendole di fatto di entrare nel regno della felicità di Dio. Gli ipocriti allo stadio di cecità totale, e immersi nel delirio di onnipotenza, quando vivono del prestigio del potere sociale, che deriva dall’appartenere alla classe sociale di coloro che si reputano rappresentanti istituzionali dell’organizzazione politica ed economica, si propongono al mondo come governatori, capi e dirigenti, e si arrogano arbitrariamente il diritto di esercitare dominio e controllo sull’umanità, in nome della giustizia, della sicurezza nazionale, del progresso. Gesù dice più volte agli scribi e ai farisei guai a voi ipocriti, perché Gesù sa bene quanti guai, disperazione e distruzione porteranno all’umanità gli appestati di ipocrisia che in questi tempi, con i loro proclami moralistici, con le loro austere cerimonie pubbliche, rigurgitanti di belle parole, con i loro discorsi appassionanti e suggestivi, con le nuove regole che proporranno all’umanità, per una società più giusta e fraterna, con il loro altisonante e commovente proclama di occuparsi dei poveri e degli ultimi della terra, stanno imbonendo l’umanità e cercando proseliti per la loro nuova religione e società globale, per quello che loro definiscono il nuovo ordine mondiale. Gesù ripete con forza a costoro: guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare, e lo ripete con forza per mettere in guardia l’umanità da costoro.