Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 10 Agosto 2019

San Lorenzo, diacono e martire

Parola del giorno
Seconda lettera ai Corìnzi 9,6-10; Salmo 111,1-2.5-6-9; Vangelo di Giovanni 12,24-26

Salmo 1,1-4.6

Beato l’uomo che confida nel Signore.

1 Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
2
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

3 È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

4 Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
6
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Vangelo di Giovanni 12,24-26

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 24 «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
25
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
26
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Amante

Gesù dice letteralmente: l’amante della propria psyché perde essa, l’odiante la propria psyché in questo mondo, la custodirà per la vita eterna.
Gesù usa il termine psyché per indicare il dono divino della psiche, intesa come l’intelligenza, la capacità di pensare e di comprendere, l’organo della comprensione, l’organo del significato e della conoscenza, la psiche intesa come il vero io divino creato da Dio, la vera essenza spirituale, la vera, divina, immortale entità energetica dell’uomo. Gesù usa il termine psiche anche per indicare l’ego mentale che l’uomo si costruisce usando le capacità della psiche per sostituirlo al vero e reale io divino. Usa il termine psiche per identificare l’ologramma mentale, la finta personalità psichica, l’identità inventata che l’uomo si costruisce per sopravvivere all’addestramento del mondo. È attraverso un lungo, incessante, ininterrotto lavorio di dialoghi interiori pieni di rabbia, rancore, ira, sete di vendetta, ambizione, invidia, gelosia, sete di domino e controllo che l’ego cresce, cresce, cresce fino a diventare l’amante dell’uomo. Il primo amante dell’uomo che apre gli occhi su questa terra è, senza dubbio, inevitabilmente, il proprio ego, in cui l’uomo si identifica completamente, ego in cui identifica la propria vita, la propria identità, personalità, i propri sogni, desideri, le proprie aspettative.
Gesù usa qui un gioco di parole. Usa il termine psiche sia per indicare il vero sé divino creato da Dio, che è l’essenza stessa dell’essere umano, sia la finta, ingannevole, illusoria invenzione dell’ego da parte dell’uomo. Ecco tradotto letteralmente uno dei cuori del messaggio evangelico: l’amante della propria psiche [ego] perde essa [identità-essenza energeticopsicospirituale divina], l’odiante la propria psiche [ego] in questo mondo, la [identità-essenza energeticopsicospirituale divina] custodirà per la vita eterna.

Quando sei l’amante dell’ego, non puoi essere amante della vita, di te stesso, di Dio.
Quando sei l’amante dell’ego, in realtà stai amando l’ego degli altri dentro te,
perché il tuo ego ha costruito se stesso
per corrispondere alle aspettative e alle attese degli altri
o per contrapporti alle aspettative e alle attese degli altri.
Quando sei l’amante dell’ego, non ti resta che odiare la tua vera essenza,
rinnegare il vero io divino che Dio ha creato pensando a te.
Quando sei l’amante dell’ego per paura,
sei pronto a servire i re e i prepotenti della terra
come una vittima sacrificale, come uno schiavo, come un debole.
Quando sei l’amante dell’ego per far paura,
sei pronto a diventare avido, prepotente, violento, feroce
per tiranneggiare i tuoi simili ovunque vivi,
per controllarli, dominarli, sottometterli.
Quando sei l’amante dell’ego
non puoi amare nessun altro che l’ego.

Quando rinneghi l’ego, puoi essere amante della vita, di te stesso, di Dio.
Quando rinneghi l’ego, proverai rispetto e tolleranza per gli altri dentro te,
ma non spenderai un istante della tua vita e delle tue capacità
per corrispondere alle aspettative e alle attese degli altri
o per contrapporti alle aspettative e alle attese degli altri.
Quando rinneghi l’ego, puoi onorare e amare come altissimo dono di Dio
la tua vera essenza, il vero io divino che Dio ha creato pensando a te.
Quando rinneghi l’ego, perché non vuoi più avere paura,
sei pronto a servire i fratelli e i piccoli della terra
come un dono di amore, come un uomo libero e sereno, forte e pacifico.
Quando rinneghi l’ego, perché non vuoi più provocare paura,
sei pronto a diventare un uomo capace di gratuità e gratitudine,
compassione e perdono, per servire Dio e l’amore ovunque tu viva,
per ispirare alla pace e alla libertà i tuoi simili.
Quando rinneghi l’ego, puoi amare con tutto il cuore e farti amare con tutto il cuore.
Quando rinneghi l’ego, sei pronto a servire Gesù e il vangelo,
sei pronto a ricevere onore e gloria da parte del Padre del cielo per l’eternità.