Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 30 Luglio 2019

17a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Èsodo 33,7-11; 34,5-9.28; Salmo 102,6-13; Vangelo di Matteo 13,36-43

Salmo 102,6-13

Misericordioso e pietoso è il Signore.

6 Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
7
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.

8 Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
9
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.

10 Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
11
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente
su quelli che lo temono.

12 Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
13
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

Vangelo di Matteo 13,36-43

In quel tempo, Gesù 36 congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37 Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
38
Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno 39 e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. 40 Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41 Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità 42 e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 43 Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!»

Grano e zizzania

Colui che semina il buon seme nel campo del mondo è il Figlio dell’uomo. Il seme buono che Gesù semina nel mondo sono figli del Regno di Dio. Il buon seme, che Gesù semina nel mondo, sono persone, sono uomini e donne, buoni, figli del Regno. La zizzania, il seme velenoso e tossico che il diavolo, il nemico di Dio, semina nel mondo, sono persone, uomini e donne malvagi, figli del Maligno. Quando la zizzania cresce, quando il male mostra il suo volto, la sua presenza, la sua forza, i figli del regno sono confusi e chiedono al Signore: Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania? In pratica chiedono al Signore il perché della presenza del male nel mondo, chiedono qual è la provenienza e l’origine del male, senza nascondere del tutto il velato sospetto che possa provenire dalla seminagione stessa di Dio. La domanda: Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo nasconde infatti questo sospetto, che il male venga da Dio o da Dio sia avallato. È in questo modo che i figli del regno hanno iniziato a pensare male di Dio, iniziando a sospettare che Dio, il Signore, sia in qualche modo responsabile del male nel mondo, anche solo perché egli lascia che ci sia. La risposta di Gesù non lascia dubbi: La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. Quanti iniziano a pensare male di Dio, ritenendolo causa o corresponsabile del male nel mondo, si pongono nei confronti del male esattamente come nella parabola evangelica si pongono i servi del padrone di casa, quando chiedono al padrone: vuoi che andiamo a raccoglierla? Tutti i figli del regno, che di fronte al male pensano male di Dio, si sentono immediatamente investiti della responsabilità di combattere il male, di estirpare il male, e ritengono questo il loro compito essenziale, il loro impegno principale, il loro mandato primario, il loro dovere prioritario, fondamentale, precipuo, basilare. Tutti i figli del regno che di fronte al male pensano male di Dio, e ritengono che il loro compito principale e costitutivo sia quello di combattere il male, estirpare la zizzania dal campo del mondo, in realtà contravvengono a un ordine preciso del Signore che, alla domanda dei figli del regno, vuoi che andiamo a raccoglierla? risponde chiaramente: No, [...] perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura. Tutti i figli del regno che, anche con cuore sincero e con zelo indomabile, hanno combattuto il male, cercando di estirpare la zizzania dal campo del mondo, non solo hanno violato una precisa volontà divina, hanno trasgredito e disobbedito a un preciso e inequivocabile ordine di Dio, ma, anche senza saperlo, si sono messi al servizio del Maligno. Chi combatte il male diventa servo del demonio e per quanto sia convinto di servire il bene, la giustizia, la verità, Dio stesso, se non si converte dalla sua condotta malvagia, diventa un figlio del maligno anch’egli. Chi combatte il male è contro Dio, alimenta il male e si pone al sevizio del Maligno. L’ordine di Dio è chiaro, i figli del regno non sono stati seminati nel campo del mondo per combattere il male, ma per seminare il bene. Quando i figli del regno si dedicano a combattere il male, nello stesso istante smettono di seminare il bene. I figli del regno di Dio non devono combattere il male, non è il loro compito, non è il loro mandato divino, non è lo scopo della loro vita secondo i disegni di Dio. Il loro mandato divino è seminare il bene e moltiplicare il bene incessantemente e ovunque con tutto l’amore, la passione, la forza, la fantasia dello Spirito. Estirpare il male è compito dei mietitori che a tempo stabilito riceveranno l’ordine da parte del Padre celeste: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio. Il testo parla di zizzania e grano ma nella realtà gli angeli raccoglieranno uomini e donne, figli del Maligno, per gettarli nel regno del Maligno e uomini e donne, figli del regno di Dio, per accompagnarli, tra canti di festa, nel regno di Dio. Il modo più potente per mettersi in conflitto con Dio e la sua volontà non è compiere il male ma combatterlo, darsi da fare per estirpare la zizzania dal mondo. Combattere il male è già essere in rivolta contro Dio, e in sfida con lui, combattere il male è fornire energia, forza, efficienza, potenza al male. I figli del regno, il buon grano che il Figlio dell’uomo semina nel campo del mondo, quando vedono ingiustizia non devono combattere l’ingiustizia ma, con amore e pazienza, seminare e moltiplicare la giustizia. Quando i figli del regno vedono violenza, non devono combattere la violenza, ma seminare e moltiplicare mitezza, perdono, misericordia. Quando i figli del regno scorgono schiavitù e sottomissione, non devono combattere la schiavitù e la sottomissione, ma seminare e moltiplicare libertà, dignità, indipendenza, autonomia. Quando i figli del regno riconoscono il male che si espande a causa del possesso e del dominio, non devono combattere chi esercita possesso e dominio, ma seminare e moltiplicare gratuità, gratitudine, rispetto, stima e fiducia. Quando i figli del regno incrociano vanità, avidità, competizione, non devono combattere chi esercita vanità, avidità, competizione, ma seminare e moltiplicare umiltà, condivisione, servizio reciproco. Quando i figli del regno si imbattono nell’ignoranza, nella stupidità, nel pregiudizio, nell’errore, non devono combattere ignoranza, stupidità, pregiudizio, errore ma seminare e moltiplicare la sapienza del messaggio di Gesù, la conoscenza delle procedure evangeliche, la consapevolezza di essere amatissimi figli di Dio, le verità della Parola di Dio. Quando i figli del regno sono perseguitati dai sistemi del potere del mondo, dall’ateismo, dalle ideologie, non devono perdere un solo secondo a combattere contro queste realtà, ma devono con tutto il cuore e l’intelligenza seminare e moltiplicare amore reciproco, fiducia in Dio, fedeltà alla Parola del vangelo. Quando i figli del regno incontrano tristezza, indifferenza, paura, pessimismo, apatia, insensibilità, disinteresse, freddezza, il loro compito non è combattere per estirpare tutto questo ma seminare e moltiplicare gioia, passione, fede, ottimismo, partecipazione, grazia, delicatezza, calore. I figli del regno che entrano in guerra contro il nemico sono già dalla parte del nemico, è paradossale, ma è così. Chi vive nel conflitto, in qualsiasi forma di conflitto, anche per le ragioni più nobili e sacre, vive per il regno del Maligno.
I discepoli di Gesù, quando, nella storia del cristianesimo, anche in buona fede, si sono occupati di combattere ed estirpare dal campo del mondo le eresie, il peccato, i peccatori, il male, la malvagità, hanno tralasciato immediatamente di seminare e moltiplicare la fede, l’ispirazione dello Spirito, l’amore, la compassione, la gioia, la pace, il perdono e non hanno più fatto nulla per far crescere il regno di Dio anzi, si sono dedicati a far crescere il regno del nemico.

Quando sei in conflitto,
fosse anche per combattere il male e l’errore,
stai alimentando il male e l’errore.
Quando entri in guerra, per qualsiasi motivo sia,
fosse anche per portare la pace e la giustizia,
sei un omicida e di fatto stai combattendo nelle file dell’esercito di Satana.
Nello stesso istante in cui inizi a combattere,
anche in nome delle più elevate, nobili, sacre intenzioni,
smetti immediatamente di essere utile al Signore
per seminare il bene e moltiplicare l’amore,
e diventi utilissimo per seminare e moltiplicare il male.

Se vuoi essere un figlio del regno di Dio, non combattere, mai.
Utilizza tutto te stesso per seminare, moltiplicare gioia, amore, perdono,
comprensione, misericordia, sorriso, benessere per tutti.
Se vuoi essere un figlio del regno, il buon seme di Dio
nel campo del mondo, non occuparti di quello che il male compie,
di quanto forte ed esteso sia il male,
non perdere tempo a giudicare, accusare, condannare, calunniare,
perché ogni istante speso a giudicare, accusare, condannare, calunniare
è tempo dedicato al regno della morte e del maligno,
ma tu donati, donati per seminare e moltiplicare
rispetto, tolleranza, gratitudine, fraternità, unità, pace.