Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 27 Luglio 2019

16a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Èsodo 24,3-8; Salmo 49,1-2.5-6.14-15; Vangelo di Matteo 13,24-30

Salmo 49,1-2.5-6.14-15

Offri a Dio come sacrificio la lode.

1 Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente.
2
Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende.

5 Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio.
6
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica.

14 Offri a Dio come sacrificio la lode
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
15
invocami nel giorno dell'angoscia:
ti libererò e tu mi darai gloria.

Vangelo di Matteo 13,24-30

In quel tempo, Gesù 24 espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25 Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
26
Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
27
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?” 28 Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?” 29 “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30 Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Combattere o seminare

Chi combatte è in guerra. Chi è in guerra è sempre disposto a estirpare, eliminare, sopprimere, uccidere. Allo stesso modo, chi è disposto a estirpare, eliminare, sopprimere, uccidere è sempre in guerra. Ci sono solo due modi per vivere la vita su questa terra: o combattere il male per estirpare ciò che si ritiene il male, o coltivare il bene per moltiplicare ciò che si ritiene il bene. Chi, per qualsiasi motivo, usa la propria vita per combattere, non è in Dio, è un soldato alle dipendenze del regno di Satana, anche se non lo sa. Chi usa la sua vita per coltivare il bene, è in Dio e serve il regno di Dio, anche se non lo sa.
Chi combatte per difendere il bene, entra in guerra, e non vive più per il bene. Chi combatte per amore della libertà, entra in guerra e non vive più per amore della libertà. Chi combatte per onorare la pace, entra in guerra e non vive più per onorare la pace. Chi combatte per difendere la fede, entra in guerra e non vive più con fede. Chi combatte per amore, entra in guerra e non vive più per amore. Chi combatte in nome di Dio, entra in guerra e non vive più in nome di Dio.
Gesù, usando la parabola dell’uomo che ha seminato il buon seme nel suo campo, rivela verità meravigliose, prospettive inaudite e mai concepite prima dall’umanità. Gesù rivela che l’attenzione degli uomini che desiderano servire Dio e il suo regno non va assolutamente concentrata nel combattere il male, ma nel seminare il bene. Il popolo nuovo di Dio si riconoscerà perché avrà nel cuore, nello spirito e nell’intelligenza una nuova, straordinaria consapevolezza: il male non va estirpato, combattuto, eliminato, non è il compito dei discepoli di Gesù. Il compito dei discepoli di Gesù è unicamente seminare il bene, moltiplicare il bene. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare l’ignoranza ma seminare e moltiplicare la conoscenza. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare la stupidità ma seminare e moltiplicare la consapevolezza. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare la paura ma seminare e moltiplicare la fede in Dio. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare l’avidità ma seminare e moltiplicare la condivisione. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare l’invidia ma seminare e moltiplicare la riconoscenza. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare il possesso ma seminare e moltiplicare la gratuità. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare l’arroganza ma seminare e moltiplicare la gratitudine. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare chi esercita il dominio ma seminare e moltiplicare la fiducia totale in Dio, l’amore per Dio e per l’uomo. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare chi esercita il controllo ma seminare e moltiplicare la consapevolezza del fatto che l’uomo è figlio di Dio e può vivere libero dal potere umano, autonomo rispetto all’addestramento sociale, indipendente rispetto ai sistemi sociali, politici, economici delle civiltà umane. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare i nemici del regno di Dio ma ispirare il maggior numero di figli di Dio a conoscere, amare e seguire le procedure raccolte nel vangelo. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare le eresie, l’inganno, le falsità che il nemico di Dio riversa come una gigantesca cascata sull’umanità riguardo a Gesù e al suo messaggio, ma solo e unicamente risvegliare gli uomini alla comprensione della Parola del Signore e del Maestro. Il nuovo popolo di Dio non deve combattere ed estirpare la zizzania di Satana ma seminare e moltiplicare il buon grano di Dio.