Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 25 Luglio 2019

San Giacomo apostolo

Parola del giorno
Seconda lettera ai Corìnzi 4,7-15; Salmo 125,1-6; Vangelo di Matteo 20,20-28

Salmo 125,1-6

Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

1 Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
2 Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
3 Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

4 Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
5 Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

6 Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Vangelo di Matteo 20,20-28

In quel tempo, 20 si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21 Egli le disse: «Che cosa vuoi?» Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». 22 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?» Gli dicono: «Lo possiamo». 23 Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
24 Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. 25 Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. 26 Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore 27 e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. 28 Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Posizione

La madre dei figli di Zebedèo chiede a Gesù una sedia per i suoi figli, un trono, un seggio importante, il più altolocato possibile perché possano essere grandi e potenti. La madre chiede per i suoi figli quello che per il mondo è la cosa più importante, chiede una posizione, la più alta possibile. Gesù propone esattamente l’opposto. Per avere un trono, un seggio importante, una posizione nel suo regno, propone un modo di essere che è quello di servire i fratelli e di dare la vita per amore. Dal punto di vista del vangelo, la madre chiede per i suoi figli quello che potrebbe chiedere solo il peggior nemico dei suoi figli per loro: non avere una posizione nelle dimore celesti. Secondo le regole del mondo è indispensabile essere assisi su un trono, arrivare a una posizione importante ed elevata per poi poter esercitare il potere. Secondo le procedure evangeliche è indispensabile esercitare il servizio ai fratelli e imparare a donare la vita per amore, per essere assisi sui troni celesti ed esercitare, da una posizione elevata, il potere quello vero, il potere dell’amore per l’eternità. Chi cerca il seggio umano per esercitare il potere si è già macchiato della sete di dominio, chi cerca di servire i fratelli e di donare la propria vita senza mai per un istante pensare al seggio o alla posizione, anche se non è santo, sarà reso santo dall’amore. Chi in nome di Dio, o non in nome di Dio, cerca, si adopera e lotta per una posizione terrena è già contro Dio e l’uomo. Chi cerca, si adopera, lotta per avere una posizione è sempre e comunque nemico dell’uomo, e userà tutto di se stesso e della propria vita per dominare e opprimere. Gesù non ha dubbi: voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Gesù ispira i suoi amici a non pensare mai, mai alla posizione. Ma se proprio desiderassimo diventare grandi, ecco la sua proposta: chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo.