Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 21 Luglio 2019

16a del Tempo Ordinario – Anno C

Parola del giorno
Gènesi 18,1-10a; Salmo 14,2-4b.5; Lettera ai Colossési 1,24-28; Vangelo di Luca 10,38-42

Chi teme il Signore

Salmo 14,2-4b.5

Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

2 Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
3 non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
4 Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

5 Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Vangelo di Luca 10,38-42

In quel tempo, 38 mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
39
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42 ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Sorelle

Marta e Maria sono due sorelle. Dal testo evangelico si deduce che Marta è la sorella maggiore, è lei infatti che invita e ospita Gesù nella propria casa. È lei che in prima persona si sente responsabile dell’organizzazione dei preparativi per servire l’ospite. Maria è la sorella più giovane e, anche se completamente affascinata, presa da Gesù e seduta ai suoi piedi ad ascoltare la sua Parola, molto probabilmente sa che dovrebbe essere di servizio in casa agli ordini della sorella maggiore. Marta è una donna di esperienza e sa esattamente quante e quali cose ci sono da fare perché tutto sia predisposto per servire gli ospiti come si deve, ed è infastidita da quello che, secondo lei, è un atteggiamento di pigra inoperosità, di inaccettabile indifferenza e noncuranza della sorella. Marta è così infastidita dall’atteggiamento della sorella, da reagire in modo aggressivo e paradossale. Non solo arriva a colpevolizzare Gesù, il suo ospite, per aver promosso l’atteggiamento inspiegabilmente irresponsabile della sorella, ma lo rimprovera addirittura di essere a sua volta insensibile e disinteressato rispetto alla situazione che si è venuta a creare, e sbotta dicendo: Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti.
Marta è la perfetta esemplificazione di quella parte di umanità che, per lunga e inveterata esperienza, in nome di ciò che deve essere fatto, in nome del dovere, della responsabilità, affronta la vita con impegno, generosità, grande determinazione, secondo le proprie conoscenze, consuetudini, convinzioni e convenzioni. Marta rappresenta quella parte di umanità generosa e sincera, capace e affidabile ma così profondamente radicata nelle proprie abitudini, così tenacemente aggrappata a mentalità e modi di pensare acquisiti, così vincolata al senso del dovere indotto, così cronicamente agitata dall’ansia di prestazione, così assillata dal giudizio degli altri, da non essere più in grado di percepire se stessa, la realtà, Dio, la vita. Marta rappresenta quella parte di umanità generosa e sincera, capace e affidabile, che, partendo da una scorretta percezione di se stessa, partendo da una grande sfiducia in se stessa, ha trascorso tutta la vita a implorare un po’ di attenzione dagli altri, e ha fatto tutto quello che ha fatto con impegno e zelo indicibili, anche senza saperlo, per implorare amore. Marta rappresenta quella parte di umanità generosa e sincera, capace e affidabile, che, occupata e preoccupata dalle mille cose da fare di ogni giorno, per affrontare una vita di sacrifici, rinunce, lavoro, doveri, sudore, privazioni, ha rinunciato, consapevolmente o meno, ad alimentarsi spiritualmente e intellettualmente della conoscenza e delle informazioni che provengono da Gesù e dal vangelo. Marta rappresenta quella parte di umanità generosa e sincera, capace e affidabile, che, presa dai tanti servizi, in continua agitazione per accontentare, compiacere, soddisfare il prossimo, ha smesso di coltivare il proprio spirito e la propria intelligenza, ha delegato ad altri la propria crescita interiore, rendendo impossibile il dialogo con la sapienza, il confronto intellettuale, la condivisione della conoscenza. Marta rappresenta quella parte di umanità generosa e sincera, capace e affidabile, che, con il tempo, si è allontanata così tanto dalla propria sorgente divina, da aver perso ogni visione oggettiva della realtà, ogni visione spirituale della vita, e ogni capacità e desiderio di lasciarsi ispirare dalla novità dello Spirito Paraclito. Marta non si siede ai piedi di Gesù con la sorella Maria per una presa di posizione, ma perché non rientra nei suoi doveri immediati, non rientra in ciò che deve fare secondo la circostanza, e, soprattutto, perché da molto tempo non è più in grado di ascoltare, di lasciarsi stimolare, ispirare, rinnovare. Marta è così presa dal suo mondo, che non riconosce più nemmeno il mondo di Dio, Gesù, la potenza inaudita e sconvolgente della sua Parola. Marta non ha più voglia di farsi inseminare dalla conoscenza, di farsi sconvolgere la vita, nemmeno da Gesù, nemmeno da Dio. Marta è l’umanità che invecchia, che si chiude nel suo mondo al punto tale da rigettare la novità della vita, è l’umanità che si è definitivamente stancata di implorare amore, perché ha trascorso tutta la vita e ha fatto tutto quello che ha fatto solo per implorare amore.
Maria è ai piedi di Gesù ad ascoltare la sua Parola perché le piace, perché le riempie il cuore e l’intelligenza, perché è felice di farsi inseminare dalla conoscenza, è disponibile a crescere nella consapevolezza, a ricevere le nuovissime informazioni e procedure di vita dal Maestro, a lasciarsi ispirare e rinnovare dal suo Dio, lì presente e vivo davanti a lei. Maria è l’umanità che non invecchia, che ringiovanisce, che si apre alla vita al punto tale da essere un seme di novità nella vita, perché è sempre pronta a farsi sconvolgere la vita da Dio e dalla sua gioiosissima fantasia.