Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 14 Luglio 2019

15a del Tempo Ordinario – Anno C

Parola del giorno
Deuteronòmio 30,10-14; Salmo 18,8-11; Lettera agli Colossési 1,15-20; Vangelo di Luca 10,25-37

Salmo 18,8-11

I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

8 La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

9 I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

10 Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

11 Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Vangelo di Luca 10,25-37

In quel tempo, 25 un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?» 27 Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». 28 Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
29
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?» 30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
31
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32 Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?» 37 Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Prossimo

Se vuoi la vita eterna in Dio, non c’è altra strada che imparare ad amare. Se desideri imparare ad amare, non c’è altra via che amare il prossimo, il prossimo a te più vicino, che sei senza dubbio tu stesso. Solo imparando ad amare il prossimo a te più vicino, che sei tu, potrai amare il prossimo che è negli altri. I sentimenti e le emozioni che provi per te stesso sono esattamente quelli che riuscirai a provare per gli altri. I dialoghi interiori che fai su te stesso saranno esattamente i dialoghi interiori che farai sugli altri. Chi non accetta se stesso, non può accettare gli altri. Chi ripudia se stesso, ripudierà anche gli altri. Chi disonora se stesso, disonorerà gli altri. Chi svilisce e degrada se stesso, svilirà e degraderà gli altri. Chi non ha stima e rispetto per se stesso, non potrà mai avere stima e rispetto per gli altri. Chi riempie se stesso di sensi di colpa, riempirà di sensi di colpa anche gli altri. Chi è indifferente a se stesso, ai propri sogni, ai propri desideri, sarà indifferente agli altri, ai loro sogni e ai loro desideri. Chi non ascolta il proprio cuore e la propria essenza divina, non sarà in grado di ascoltare il cuore degli altri e la loro essenza divina. Chi non prova gioia per se stesso, non potrà provare gioia per gli altri. Chi non si sente amato da Dio, non potrà mai pensare che gli altri siano amati da Dio. Chi non prova gratitudine per Dio, a motivo della propria divina persona, non potrà essere grato a Dio per la divina persona degli altri. Chi non prova meraviglia, sacro stupore, incanto per se stesso, non potrà provare meraviglia, sacro stupore, incanto per gli altri. Colui che non impara ad amare se stesso, non potrà amare gli altri veramente, potrà solo fare finta di amarli. Solo chi ama se stesso può provare amore, compassione, misericordia per gli altri.
Ma come si fa a imparare ad amare se stessi? Gesù lo rivela: Amerai il Signore il tuo Dio dall’intero tuo kardìa-cuore-mente e dall’intera tua psyché-modo-di-pensare e dall’intera tua ischýos-forza-vigore-potenza-saldezza e dall’intera tua diànoia-intenzione-progetto [il prodotto della psiche, l’effetto dell’azione del pensare].
Amare Dio dall’intero proprio kardìa-cuore-mente e dall’intera psyché-modo-di-pensare e dall’intera ischýos-forza-vigore-potenza-saldezza e dall’intera diànoia-intenzione-progetto è il modo meraviglioso e perfetto per imparare ad amare se stessi e dunque anche gli altri.