Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 1 Luglio 2019

13a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Gènesi 18,16-33; Salmo 102,1-4.8-11; Vangelo di Matteo 8,18-22

Salmo 102,1-4.8-11

Misericordioso e pietoso è il Signore.
Oppure: È grande, Signore, la tua misericordia.

1 Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
2
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

3 Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
4
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

8 Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
9
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.

10 Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
11
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente
su quelli che lo temono.

Vangelo di Matteo 8,18-22

In quel tempo, 18 vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
19
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». 20 Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 21 E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 22 Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Seguimi

Se il piede non si stacca dalla terra del sentiero, non è possibile seguire il cammino.
Se la goccia non si stacca dalla nuvola, la pioggia non scende sulla terra.
Il bambino che non esce dalla pancia della madre, non entra nella vita.
Chi non esce dalla sua tana, non entra nell’universo
e non potrà mai, mai essere abitato da Dio e dal suo amore.
Chi non abbandona il nido, non potrà mai sapere cos’è volare liberi nel cielo,
sarà sempre dipendente da qualcuno
e non conoscerà mai la nobiltà e la regalità della propria persona.
Chi non lascia le sicurezze umane, non sarà mai baciato e guidato
dalla fantasia inedita dello Spirito, e dovrà copiare e imitare per tutta la vita.
Chi non abbandona le certezze umane,
non saprà mai cosa significhi sentire il cervello che si immerge dolcemente
nella conoscenza come in un oceano di luce,
per vivere costantemente nella gratitudine.
Chi cerca un posto dove posare il capo,
ha sempre e solo vissuto per la poltrona,
distrutto dallo sforzo provocato dal trascinarsi dietro
tutti gli attaccamenti in cui si è incarcerato
per sfuggire al terrore di perdere il controllo,
e gli sarà impossibile fare una cosa qualsiasi in modo veramente gratuito.
Chi non si stacca definitivamente dai cordoni ombelicali,
vivrà per tutta la vita come un morto che non muore,
come una lapide di carne dal cuore di pietra,
incastrata nel cimitero dei ricordi,
destinato a fare per tutta la vita il becchino archiviatore delle cose passate.
Chi non lascia andare per sempre, con amore e nel perdono,
i legami genitoriali, non potrà mai conoscere, amare e servire Dio,
e vivrà come un fiore che non sboccia, un frutto che non matura,
come la fiamma fredda di un fuoco che non scalda e non illumina.
Chi vuole seguire Gesù,
non può rimanere attaccato a nulla di quello che
gli uomini gli hanno insegnato, propinato, somministrato.
Chi vuole seguire Gesù,
non può rimanere incollato a nulla che derivi dall’addestramento umano,
sia che faccia parte della cultura, della legge, della scienza, della medicina, della morale.
Chi vuole seguire Gesù,
non può seguire nessun altro.