Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 19 Giugno 2019

11a settimana del tempo Ordinario

Parola del giorno
Seconda lettera ai Corìnzi 9,6-11; Salmo 111,1-4.9; Vangelo di Matteo 6,1-6.16-18

Salmo 1,1-4.6

Beato l’uomo che confida nel Signore.

1 Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
2
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

3 È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

4 Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
6
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Vangelo di Matteo 6,1-6.16-18

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 1 «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
2 Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3 Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4 perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
5 E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
16 E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 17 Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, 18 perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Abusiva

La giustizia, praticata davanti agli uomini per essere visti dagli uomini, agli occhi di Dio non è riconosciuta come giustizia, e quello che non è riconosciuto da Dio è abusivo, perciò non si tratta di giustizia, ma di abusiva oppressione.
L’elemosina, la carità, la solidarietà, esercitate davanti agli uomini per essere visti dagli uomini, non sono riconosciute come elemosina, carità, solidarietà agli occhi di Dio, e quello che non è riconosciuto da Dio è abusivo, perciò non si tratta più di elemosina, carità, solidarietà ma di sistemi per generare abusiva sottomissione.
La preghiera degli ipocriti, elevata a Dio nei templi e negli angoli delle piazze, perché essi siano visti dalla gente, non è riconosciuta agli occhi di Dio come preghiera, e quello che non è riconosciuto da Dio è abusivo, perciò non si tratta di preghiera ma di distorta, delirante superstizione.
Il digiuno, praticato per farsi vedere dagli altri, non è riconosciuto agli occhi di Dio come digiuno, e quello che non è riconosciuto da Dio è abusivo, perciò non si tratta di digiuno ma di fanatico, accanito devozionismo.
Ciò che l’uomo vive e realizza per ambizione, anche se lo fa ammantando le sue intenzioni e azioni con il nome di giustizia, solidarietà, fede, non è riconosciuto da Dio e ciò che non è riconosciuto da Dio è abusivo. Tutto quello che l’uomo compie per ambizione è abusivo rispetto a Dio, e, se è abusivo rispetto a Dio, non è a servizio del regno di Dio, ma del regno del Nemico. Tutto quello che l’uomo compie per ambizione, lo compie in nome del proprio ego, e, tutto quello che l’uomo compie per il proprio ego, lo compie in nome dell’ambizione.
L’ambizione è sempre abusiva rispetto a Dio e deruba l’uomo della sua essenza, lo dissocia dalla vita. Ciò che l’uomo compie per farsi vedere e notare dagli altri non riceve mai l’attenzione di Dio, non è mai osservato, guardato da Dio e dunque da Dio non è riconosciuto, per questo si può dire che è abusivo, è un’impostura rispetto al suo regno.
Dio guarda e riconosce solo ed esclusivamente quello che l’uomo compie per amore, senza la necessità di farsi vedere dagli altri per ambizione.
Rispetto all’ambizione, il messaggio di Gesù è chiaro e semplice. Gli uomini che desiderano essere guardati, considerati, graditi, riconosciuti, apprezzati, ammirati dagli uomini non possono essere guardati, considerati, graditi, riconosciuti, apprezzati, ammirati da Dio.