Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 9 Giugno 2019

Di Pentecoste – Anno C

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 2,1-11; Salmo 103,1ab.24.29-31.34; Lettera ai Romani 8,8-17; Vangelo di Giovanni 14,15-16.23b-26

Manda il tuo Spirito Signore

Salmo 103,1ab.24.29bc-31.34

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

1 Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
24 Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

29 Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
30 Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

31 Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
34 A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Vangelo di Giovanni 14,15-16.23b-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15 «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
23
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26 Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Paraclito

Gesù prega il Padre di mandare all’umanità un altro Paraclito. Un altro? Perché?
Cos’è esattamente un Paraclito? Questo termine, non solo tecnico ma anche colto, usato esclusivamente nel vangelo di Giovanni e poco riscontrato nell’antichità, nasce in ambito giuridico, il suo contesto è quello del processo, e indica “colui che sta al lato dell’accusato” per difenderlo. Il greco paràcletos – dal verbo parakalèin, “chiamare appresso” significa letteralmente “chiamato appresso, invocato”, l’equivalente latino di ad-vocatus, tradotto con “avvocato, soccorritore, difensore” e, per estensione, “consolatore”. Paraclito non indica infatti solo il difensore in senso stretto, ma anche il consolatore, colui che dà e infonde forza, lucidità e coraggio.
Ma più esattamente, cosa significa difendere? Significa parlare al posto di un altro per proteggerlo, rappresentarlo per tutelarlo, renderlo presente con la propria presenza per salvaguardarlo: il Paraclito è l’essere, lo Spirito della protezione e della consolazione. Per questo ha anche il potere di consolare come nessun altro può fare. Consolare in lingua greca non significa infatti confortare, ma eliminare alla radice la causa della sofferenza. L’azione del Paraclito è potentissima, definitiva, risolutoria. Gesù sa che l’umanità ha indispensabile bisogno di un Paraclito che possa difenderla e consolarla in modo pieno, definitivo, totale. Il Paraclito non difende l’uomo proiettandolo nella speranza, rinchiudendolo nella gabbia dei principi, circondandolo di promesse, ovattandolo di illusioni. Per difendersi dal dolore e dalla sofferenza, l’uomo ha inventato tribunali, giudici, leggi, istituzioni. Per difendersi dal dolore e dalla sofferenza, l’uomo si serve di controllo, dominio, conflitto, violenza, oppressione. Per difendersi dal dolore e dalla sofferenza, l’uomo usa perfino gli affetti, il senso del dovere, la reputazione, il successo, le relazioni, la famiglia. Il Paraclito è l’unico essere che può difendere l’uomo dal dolore e dalla sofferenza, nell’unico modo in cui abbia senso e sia possibile essere difeso e protetto, cioè attraverso un’azione viva, efficace, atta a eliminare la causa stessa del dolore e della sofferenza.
Qual è la radice e la causa della sofferenza, del dolore dell’uomo? Gesù lo rivela: la causa del dolore e della sofferenza è una e una sola, il sentirsi soli. Ma quand’è che l’uomo si sente solo? Qual è l’unica vera, reale, possibile causa e origine della solitudine? Solo ed esclusivamente quando non si sente abitato da Dio, l’uomo si sente solo. Gesù prega il Padre affinché doni all’uomo un altro Paraclito, perché l’uomo non si senta mai, mai, mai solo. L’uomo in realtà non è mai solo, non è mai stato solo. Ma solo l’uomo che vive le procedure e l’amore di Dio riceve, come grandissimo dono, l’infinito, incalcolabile dono della non-solitudine. Dono possibile solo a coloro che vivono nella costante presenza di Dio, a coloro che permettono a Dio di dimorare in loro in ogni secondo della loro vita.