Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 6 Giugno 2019

7a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 22,30; 23,6-11; Salmo 15,1-2a.5.7-11; Vangelo di Giovanni 17,20-26

Salmo 15,1-2a.5.7-11

Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

1 Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
2 Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
5 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

7 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
8 Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

9 Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
10 perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

11 Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Vangelo di Giovanni 17,20-26

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo: «20 Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: 21 perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
22
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. 23 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
24
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. 25 Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato.
26
E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Cercare

Gesù prega per i suoi e chiede al Padre per loro delle cose meravigliose e potenti. Chiede al Padre che nessuno dei suoi vada perduto, che i suoi siano perfetti nell’unità, e vivano nell’unità perfetta. Che siano consacrati nella verità, sempre protetti e custoditi contro le forze del Maligno. Che siano strumenti nelle mani del Padre per far conoscere al mondo il volto di Dio.
Ma chi sono i suoi di cui parla Gesù? Chi sono queste persone, così preziose agli occhi di Gesù da far scaturire dal suo cuore una preghiera così accorata e potente al Padre? Sono coloro che, sia avendo conosciuto la Parola di Gesù, sia non avendo conosciuto la Parola di Gesù, usano il tutto e ciascuna cosa della vita per avvicinarsi a Dio, per cercarlo, per crescere nella consapevolezza della sua presenza e per entrare in unità con lui, e in questo modo aiutano il mondo a rinascere. Sono coloro che usano ogni frangente della vita, ogni evento, ogni situazione felice o dolorosa, non per farsi delle domande, non per far nascere dentro di sé sospetti, conclusioni, giudizi, pregiudizi, rabbia, preoccupazione, ansia, fastidio, ma per mettersi in ginocchio a cercare Dio e il suo volto fino alle lacrime, per entrare in maggior unità con lui, e poi rialzarsi con gioia, per seminare il bene. Sono coloro che, dopo avere conosciuto la Parola del vangelo, non usano più le emozioni, le convinzioni, le convenzioni, i principi per dare forza alle loro azioni, ma usano la gioia che deriva dal sentirsi uniti a Dio, in unità con lui. Sono coloro che non usano mai la Parola e la persuasione per convincere qualcuno a fare qualcosa, ma usano solo il loro inginocchiarsi per pregare e cercare Dio, per crescere nella consapevolezza di Dio, per poi rialzarsi in piedi e fare al meglio e con amore il proprio compito. Sono coloro che non cercano mai di far cambiare gli altri, di costringere e obbligare qualcuno a fare qualcosa, perché la loro vera forza, l’unica loro forza potentissima è mettersi in ginocchio a cercare Dio e crescere nell’unità con lui. Sono coloro che vivono nel mondo consapevoli di non appartenere al mondo, non vogliono cambiare il mondo, né combattere il mondo, ma solo vivere la vita in questo mondo per cambiare se stessi e avvicinarsi a Dio, e in questo modo sono gli unici che possono cambiare il mondo. Sono coloro che vivono delle meraviglie del creato per goderne appieno, ma solo e unicamente se questo godimento li porta ad unirsi ed ad avvicinarsi di più a Dio. Sono coloro che sono consapevoli del fatto che qualsiasi cosa nella vita, sia che porti con sé gioia o dolore, che non sia vissuta per avvicinarsi e unirsi di più a Dio, non abbia alcun senso e nulla cambi. Sono coloro che sanno che, se un problema non porta a inginocchiarsi davanti a Dio per unirsi di più a lui, diventerà una preoccupazione. Sono coloro che sanno che una calunnia, la persecuzione ricevuta, se non aiuta a mettersi in ginocchio per cercare Dio, per avvicinarsi a lui, diventerà motivo di maledizione, depressione, vendetta, paura. Sono coloro che hanno capito che, se un desiderio, un sogno, una preferenza razionale non aiuta ad avvicinarsi a Dio, ben presto si trasformerà in un’esigenza assoluta. Sono coloro che, quando vedono l’ingiustizia nel mondo, non imprecano verso Dio per ribaltarla, non pregano per avere giustizia, non pregano per avere vendetta, ma si mettono in ginocchio a pregare e a cercare Dio fino alle lacrime, ancora e ancora. Sono coloro che non usano mai parole per giudicare, accusare, misurare, incolpare, colpire i fratelli, perché questo non li avvicinerebbe mai a Dio.
Gesù sa che un uomo può vivere ogni istante e ogni evento della vita in modo tale da avvicinarsi di più a Dio o da allontanarsi di più da Dio, per questo chiede una protezione specialissima al Padre suo per coloro che nel mondo hanno scelto di vivere tutto e ogni cosa per avvicinarsi e unirsi di più a Dio.
Gesù parla dei suoi come di coloro che il Padre gli ha dato perché vivano nel mondo per cercare di unirsi sempre di più a Dio, e per questo lui desidera con tutto il cuore di condurli alla gloria di Dio, e per loro prega così: Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.