Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 28 Maggio 2019

6a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 16,22-34; Salmo 137,1-3.7d-8; Vangelo di Giovanni 16,5-11

Salmo 137,1-3.7d-8

Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

1 Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
2 mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
3 Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

7 La tua destra mi salva.
8 Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

Vangelo di Giovanni 16,5-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 5 «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?” 6 Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
8
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10 riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11 riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

3 volte

Letteralmente è scritto: Essendo venuto [il Paraclito] rimprovererà [greco: elègcho] il mondo circa il peccato e circa la giustizia e circa il giudizio. Circa il peccato perché non credono in me; circa la giustizia poi, perché presso il Padre vado e non più vedete me; circa poi il giudizio perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
Il Paraclito renderà evidente ai cuori e alle intelligenze di tutta l’umanità i tre grandi errori del mondo nei confronti di Gesù, che riguardano tre grandi sbagli di mira circa il peccato, la giustizia, il giudizio.
Il peccato – in greco amartìa, “sbaglio di mira” – del mondo è non aver creduto in Gesù, aver pensato male di lui, della sua presenza e della sua Parola. Il peccato di questo mondo è il totale sbaglio di mira nei confronti dell’evidenza della mitezza, della bellezza, della grazia, della potenza della persona di Gesù. Il peccato è non aver creduto a Gesù e, al tempo stesso, aver creduto alle parole dei padri terreni, alle tradizioni, agli imperatori, ai potenti della terra, ai filosofi, ai prepotenti, ai tiranni, ai maghi, alle mitologie. Il peccato è non aver creduto a Gesù, trasformandolo in una favola per sette fanatiche, e nel peggiore dei nemici dell’umanità, per poterlo poi eliminare dall’intelligenza, dal cuore e dalla vita dei popoli. Questo peccato è la matrice di tutti gli altri peccati compiuti e subiti in questo mondo, peccati che stanno schiacciando questa generazione umana nella miseria e nell’oppressione. Come si può affermare di non credere in Gesù e al tempo stesso affermare di credere alla vita, all’amore? Colui che non resta incantato davanti alla sapienza e all’intelligenza della Parola di Gesù, Parola che rivela all’uomo le procedure per realizzare sulla terra il vero benessere e la felicità, come può affermare di amare la bellezza della natura, la perfezione del creato, la felicità e il benessere vero per tutti? È possibile non restare per nulla affascinati e presi dalla mitezza e dall’umiltà di Gesù, dall’equilibrio e dall’armonia supremi del muoversi di Gesù, e poi affermare di credere nella pace, nella fratellanza, nella misericordia, nella compassione?
Il secondo sbaglio di mira del mondo è riguardo alla giustizia. La giustizia – in greco dikaiosýne – non è un concetto astratto e generico, ma è sempre legata all’appartenenza, all’aderenza alla volontà e ai desideri del Padre. Il mondo, non riconoscendo la provenienza di Gesù, non avendo compreso e accettato l’origine di Gesù, il fatto che lui non è un figlio di Dio come tutti gli uomini della terra, ma è il Figlio di Dio, ha trattato Dio ingiustamente. Gesù afferma: circa la giustizia poi, perché vado e non più vedete me, rivelando chiaramente che lui torna presso il Padre perché dal Padre lui è venuto. Non aver compreso e accettato Gesù come il Figlio di Dio è non aver compreso e accettato Dio Padre che lo ha mandato, il progetto di amore del Padre, i suoi desideri e la sua volontà. Il mondo, che ha trattato ingiustamente Dio, potrà mai trattare giustamente l’uomo? Il mondo, che non ha compreso e accettato che Gesù è il Figlio di Dio, come può amare, rispettare, trattare con rispetto e dignità i figli degli uomini?
Il terzo sbaglio di mira del mondo è riguardo al giudizio – in greco krìsis, “lite giudiziaria, processo, causa, giudizio, sentenza, condanna, discernimento, scelta, decisione”. Gli uomini di questa generazione hanno giudicato Gesù, accusandolo di essere Beelzebul, il capo dei demòni. Questa generazione ha sentenziato che Gesù non solo è inutile per la vita e per la felicità dell’uomo ma addirittura che è Satana, il principe dei demoni, il nemico di Dio e dell’uomo. Ora, se la capacità di giudizio di questa generazione è a questo livello, è evidente come gli uomini di questa generazione possono con estrema facilità credere alla mitologia come fosse realtà, alle ideologie sataniche e distruttive come fossero Parola di Dio, alle religioni inventate da ladroni e briganti come vere e indispensabili spiritualità di provenienza divina. Se la capacità di giudizio del mondo è tale da confondere Gesù con Satana, è ovvio che l’umanità può essere facilmente ingannata e portata a considerare Satana come fosse Gesù, il Salvatore, il Messia, e ad affidare a Satana e ai suoi servi tutta la propria vita. In qualsiasi caso il giudizio su ciò che viene da Dio e appartiene a Dio e quello che viene da Satana e appartiene a Satana è già stato dato, ed è stato dato da Dio stesso. È Gesù che lo afferma: il principe di questo mondo è già condannato. Il mondo ha una capacità di giudizio così limitata, da aver ritenuto saggio e intelligente affidare la propria vita, salvezza, pace, salute, sicurezza, prosperità, benessere a Satana e ai suoi servi invece che a Dio, a suo Figlio Gesù e al Paraclito Spirito. Il mondo ha affidato tutto a colui che Dio Padre ha già condannato e sconfitto. Non è stato certo un grande investimento.
Questo è il tempo per chiedere perdono a Dio e per aprirsi alla consapevolezza, perché, quando il Paraclito verrà a rendere evidente all’umanità tanta disinvolta, arrogante stoltezza e stupidità, chi non si sarà purificato con il perdono e non sarà cresciuto nella consapevolezza, morirà di dolore in un istante, schiacciato dal peso insopportabile dell’istantanea consapevolezza della propria stupidità.
Gli uomini, invece, che avranno l’umiltà e la saggezza di chiedere perdono e di aprirsi alla consapevolezza, potranno con gioia grande e potenza divina dare inizio a una nuova, radiosa umanità.