Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 27 Maggio 2019

6a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 16,11-15; Salmo 149,1-6a.9b; Vangelo di Giovanni 15,26 - 16,4a

Salmo 149,1-6a.9b

Il Signore ama il suo popolo.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

1 Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
2 Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.

3 Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
4 Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.

5 Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
6 Le lodi di Dio sulla loro bocca.
9 Questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

Vangelo di Giovanni 15,26 - 16,4a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 26 «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27 e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
16,1 Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4 Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto». 

L’ora

Qual è lo scandalo più possente che si può compiere sulla terra, sotto questo cielo? Qual è lo spregio più violento e orrendo che si può perpetrare in terra contro la vita e contro lo Spirito? Usare violenza contro coloro che vivono in nome della pace, depredare coloro che implorano giustizia, torturare chi cerca e ama la verità, uccidere coloro che si mettono con umiltà e amore a servizio dell’umanità, devastare i figli di Dio che stanno cercando di amare e seguire Dio in pace e con cuore sincero, e fare tutto questo in nome di Dio, credendo di rendere culto a Dio. Questo è il più grande degli scandali. Come può accadere che massacrare i propri simili possa diventare per l’uomo una cosa onorevole, sacra, pregiata? Come è possibile che l’umanità possa approdare a un tempo così terribile e orribile, all’ora di cui parla Gesù, l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio? Gesù risponde letteralmente così: Faranno queste cose perché non hanno conosciuto né il Padre né me.
Conoscere o non conoscere fa la differenza nella vita. Il verbo usato da Gesù è ghinòsko, “ho esperienza, capisco, comprendo, mi accorgo, intendo, so, conosco, concludo, sono persuaso, riconosco”, ma anche “cerco di stabilire, apprendo”, etimologicamente dalle due parole accadiche kanu, “essere sicuro”, e kenu, “vero, reale, stabile”. Ghinòsko si riscontra anche nel sanscrito janati, “egli conosce”. Non si tratta semplicemente di venire a sapere, né di vedere e sperimentare qualcosa, ghinòsko comporta un personale rapporto di amicizia e di intimità, e abbraccia il significato del “decidere da dentro”, è “elezione-riconoscimento certo, scelta definitiva, decisione piena”, in questo caso è “conoscenza fondata sull’amore, sull’intima percezione dell’altro”.
L’umanità potrà vivere i giorni in cui chi usa violenza crederà di rendere culto a Dio, solo ed esclusivamente se l’umanità non avrà imparato a conoscere il Padre, a scegliere il Padre, ad amare il Padre. Conoscere il Padre significa amarlo e scegliere per sempre e definitivamente di non pensare mai male di lui, per nessun motivo al mondo. Conoscere il Padre significa imparare ad amarlo e a sentirlo nel proprio cuore, indipendentemente da tutte le parole umane che sono state usate per persuaderci e forzarci a credere in lui. Chi usa violenza contro il prossimo non conosce il Padre, anche se afferma che lo fa in nome di Dio. Chi usa violenza contro i propri simili, chi costringe gli altri a fare quello che non sentono e non desiderano non conosce il Padre, anche se predica di fare tutto quello che fa per il bene dell’umanità e per onorare Dio. Chi depreda i suoi simili e li riduce in miseria e a vivere nell’indigenza non conosce il Padre, anche se proclama di servirlo e di onorarlo con le proprie azioni. Chi accusa, condanna, tortura, riduce in catene i propri simili non conosce il Padre, anche se annuncia al mondo che lo fa per onorare Dio e per rendere culto al suo nome. Chi uccide i propri simili, e costringe i popoli a vivere in terre inquinate, a mangiare cibi tossici, a respirare aria velenosa non conosce il Padre, anche se cerca di persuadere gli altri che tutto quello che fa lo fa in nome di Dio e del benessere di tutti.
Conoscere o non conoscere il Padre fa la differenza nella vita. Non c’entra se sei un politico, un insegnante, un economista, un uomo di religione, un uomo comune, un uomo del potere, ma, se non conosci il Padre, sei un uomo che userà, prima o dopo, il nome di Dio, il nome della giustizia, della pace, del progresso, dell’educazione, della morale, della sicurezza nazionale, della patria, dell’onore per costringere gli altri a fare i tuoi comodi e a coltivare i tuoi interessi. Se non conosci il Padre, anche se ti presenti come un uomo di pace, sarai un uomo del dominio e del controllo, anche nelle relazioni personali e familiari, nel lavoro, nel divertimento. Se non conosci il Padre, instillerai negli altri il senso del dovere per potere più facilmente comandarli e obbligarli a fare quello che vuoi tu. Se non conosci il Padre, userai il nome di Dio per costringere gli altri a prendere decisioni che non sentono, fino a convincerli che uccidere i fratelli e farsi esplodere, ricoperti di bombe, per colpire il nemico, sia un’azione che onora Dio. Userai il nome della religione per persuadere gli altri a credere a ciò che non esiste e a ciò che non credono, fino a far loro abbracciare le armi per difendere l’ortodossia e la verità. Userai il nome della legge per convincere gli altri a ritenere legale il compiere ogni nefandezza e ingiustizia, fino a realizzare ogni forma di schiavitù e di sottomissione. Userai il nome della morale e della cultura per forzare le persone a fare ciò che non vogliono, per costringerli a fare ciò che non sentono e non amano, fino a spingerli a perseguitare chiunque sia diverso, non allineato, non addestrato.
L’unico modo per onorare il Padre è amare, l’unico modo per conoscere il Padre è amare, l’unico modo per amare è conoscere il Padre e la Parola di suo Figlio Gesù nella potenza e fantasia dello Spirito Paraclito.